Era dal lontano 1959 che Cuba era ininterrottamente governata da un membro della famiglia Castro. Durante la giornata di apertura dell'VIII congresso del Partito unico, l'ottantanovenne Raul Castro ha reso noto che Miguel Díaz-Canel è stato eletto nuovo presidente dell'isola caraibica.

Si conclude dopo oltre sessant'anni la transizione politica, tra la vecchia generazione, quella pre-rivoluzione, e quella nata dopo la vittoria della Rivoluzione, avvenuta nel 1959, ad opera del lider maximo, Fidel Castro. Durante il Congresso, vi è stato il passaggio di consegne, in quella che è sicuramente una svolta storica, e la fine di un'era.

Nuova era a Cuba: Diaz-Canel nuovo leader del PCC

La data del 19 aprile 2021 rimarrà, nella storia di Cuba, una data storica. Dal 1959, a capo del Partito Comunista Cubano, vi è sempre stato un rappresentante della famiglia Castro. Durante l'VIII congresso del partito vi è stato il passaggio di consegne. Il nuovo leader, Diaz-Canel, era già Presidente di Cuba, dal 10 ottobre 2019, e risulta essere il primo leader a essere nato dopo la rivoluzione del 1959.

Durante il suo saluto alla Nazione, Raul Castro ha individuato quelle che saranno le sfide future che il partito si troverà ad affrontare; tra queste le più importanti saranno lo sviluppo dell'economia nazionale e la lottare per la pace e per la propria ideologia.

Durante il suo intervento, Raul, annunciando de facto le sue dimissioni, ha aggiunto che lasciava la leadership nelle mani di una nuova generazione antimperialista e con tanta passione.

Questo passaggio di consegne rappresenta una scelta importante, ma in linea di continuità con le precedenti politiche del partito. Dal 2019, come Presidente di Cuba, Diaz-Canel non si è discostato dal modello castrista del socialismo di stato, consentendo un'espansione alquanto limitata del settore privato, anche se le prospettive economiche, tutt'altro che positive, potrebbero spingere il nuovo leader a liberalizzare un po' di più l'economia.

Diaz-Canel: chi è la nuova figura a capo del PCC?

Diaz-Canel è nato a Placetas, in uno dei quartieri più duri della provincia di Villa Clara. Prima di intraprendere la carriera politica, insegnava all'università essendo laureato in ingegneria elettronica. Pur essendo nato dopo la Rivoluzione cubana, è infatti del 1960, Canel è stato individuato come la figura che più si avvicina all'idea castrista.

La sua carriera politica inizia abbastanza presto, poco più che ventenne, come membro della Unione dei Giovani Comunisti, a Santa Clara, città conosciuta per essere la sede del mausoleo di Che Guevara. La sua ascesa politica è molto rapida, tanto che nel 2009 diviene ministro dell'istruzione superiore e nel 2013 viene nominato vicepresidente del consiglio di Stato, ruolo che svolge sino al 2018, anno in cui viene eletto Presidente di Cuba dall'Assemblea nazionale con il 99,83% dei voti.

La politica di Canel: cambio radicale o continuità?

In questi primi anni sotto la sua presidenza, Cuba ha tenuto buoni rapporti politici con i paesi a lei più vicini strategicamente, ossia Corea del Nord, Cina, Russia, e soprattutto Bolivia e Venezuela con la quale il paese caraibico condivide politica ed economia nell'organizzazione internazionale conosciuta col nome di ALBA-TCP, ossia Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America - Trattato Commerciale dei Popoli.

L'idea di base rimane sempre una politica socialista con grande impegno nel proteggere la propria sovranità, mentre dal punto di vista economico, il Paese sta affrontando una delle più gravi crisi degli ultimi decenni. Ad acuire tale crisi, cha ha fatto precipitare l'economia ad un -11%, vi è sicuramente l'impatto della pandemia da Covid-19, che va ad aggiungersi alle sanzioni e alle restrizioni ancora più dure che l'ex presidente americano Donald Trump ha imposto all'isola.

L'elezione di Joe Biden è stata accolta positivamente dal presidente cubano, che auspica un cambio di rotta nelle relazioni tra i due paesi, augurandosi che vi siano delle relazioni costruttive, così come detto anche da Raul Castro nell'ultimo intervento prima di cedere la propria leadership. Castro infatti riprendendo questo sentimento, durante il suo intervento ha espresso come vi sia la prospettiva e la volontà di costruire un nuovo rapporto costruttivo con gli Stati Uniti. Tuttavia tale processo sembra lontano dal compiersi visto che fonti della Casa Bianca riportano che un cambiamento della politica verso Cuba non è tra le priorità della Politica Estera del Presidente Joe Biden.