Continua a far discutere l'argomento collegato al rincaro del prezzo del carburante in Italia. L'ultima puntata di questa complicata vicenda ha delle sfumature più legate al mondo della politica che economiche: nelle ultime ore a parlare è stato infatti Silvio Berlusconi che ha definito il mancato rinnovo del taglio delle accise come 'il primo errore della Premier Meloni'.

A corredo, sempre nelle ultime ore è arrivata anche la ratifica del cosiddetto decreto carburanti, che per l'esattezza reca la denominazione di "norme sulla trasparenza dei prezzi sui carburanti e sul rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del garante dei prezzi".

Meloni e il decreto carburanti

Il decreto carburanti punta in buona sostanza a rendere più trasparente per il consumatore il prezzo del carburante presso la pompa di benzina, il tutto per consentirgli di scegliere dove risulta conveniente fare il pieno e dove invece il prezzo è troppo elevato. Esercenti e gestori, e qui veniamo al cuore normativo del provvedimento, saranno infatti obbligati ad esporre, accanto al prezzo di vendita di diesel e gasolio, anche il prezzo medio nazionale dei carburanti.

L'Esecutivo ha in sostanza assunto l'impegno di individuare e aggiornare ogni giorno un prezzo medio nazionale da esporre nei distributori e che i consumatori potranno impiegare per fare le proprie valutazioni e scegliere con più consapevolezza e trasparenza dove rifornirsi: i gestori delle pompe dal canto loro avranno 15 giorni di tempo per adeguare la cartellonistica al nuovo complesso di norme, pena una serie di multe e sanzioni da un minimo di 500 euro ad un massimo di 6mila euro.

L'attacco di Berlusconi a Meloni

Si tratta di un tema, quello legato al caro benzina, che come accennato sta alimentando le tribune politiche delle ultime ore. Negli ultimi giorni ha destato particolare interesse l'uscita di Silvio Berlusconi di Forza Italia che ha sostenuto come il mancato rinnovo del taglio delle accise sia da catalogarsi come "il primo errore" della Premier Meloni.

Secondo l'ex Presidente del Consiglio infatti, l'aumento dei costi della benzina avrebbe potuto essere evitato, magari rendendolo più graduale oppure con una specifica misura all'interno della manovra.

La cosa ha ovviamente scatenato delle reazioni a catena con protagonisti Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare ed esponente di Fratelli d'Italia, e il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Alessandro Cattaneo.

Tensione nella maggioranza

"Una persona intelligente come Berlusconi non affermerebbe mai una cosa che non ha logica. La scelta sulle accise è stata corale, di tutta la maggioranza. Trovo anomalo approvare una soluzione e poi contestarla sui giornali" ha dichiarato Lollobrigida venendo prontamente raggiunto dalla reazione di Cattaneo: "Trovo ingeneroso definirci i ‘Pierini' della coalizione. Non abbiamo mai fatto mancare un voto, non abbiamo mai fatto tardare di una mezz’ora il Consiglio dei ministri. Non siamo leali, siamo lealissimi".

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo Cattaneo, "sa che Forza Italia è un partito serio, che fa squadra, abituato a governare da 25 anni. Questo non significa che non abbiamo le nostre idee e che non continueremo a fare sentire il nostro peso nella coalizione".