Nell'ultimo sondaggio di Youtrend per SkyTg24 dell'8 settembre gli italiani sono stati chiamati a rispondere su numerose tematiche, dal conflitto in Ucraina alle intenzioni di voto, dalle elezioni regionali al gradimento verso i leader politici. Il dato che più emerge è il giudizio negativo verso il governo Meloni, dato dal 62% degli intervistati. Tra i dati da segnalare anche la fiducia molto alta nel Capo dello Stato.
Gli italiani e la guerra in Ucraina
Un’Italia spaccata tra chi chiede prudenza sul conflitto ucraino e chi è disposto a sostenere Kiev, ma senza coinvolgimenti diretti.
Un italiano su tre crede che il Paese non debba fornire alcuna “garanzia di sicurezza” all’Ucraina. Il dato più importante risulta essere proprio quello relativo al 31% degli intervistati che si oppone a qualsiasi forma di supporto a Kiev. Ma a pesare di più comunque è la linea della cautela: il 51% è favorevole a una qualche forma di sostegno, purché ciò non implichi un coinvolgimento militare di tipo diretto.
Tra le opzioni considerate più “accettabili” per gli italiani ci sono l’invio di aiuti logistici o tecnologici, mentre solo una minoranza è d'accordo con l’invio di istruttori militari (16%), truppe (13%) o aerei di sorveglianza (12%). Il dato conferma una tendenza già emersa in altre rilevazioni: l’opinione pubblica italiana è molto sensibile al rischio di un’escalation di tipo militare e preferisce un approccio più prudente e indiretto al conflitto ucraino.
Regionali: verso la continuità
Le prossime elezioni regionali non sembrano destinate a cambiare gli equilibri a Palazzo Chigi o ad avere impatti importanti sul governo. Solamente il 27% degli interviatati infatti prevede conseguenze politiche dirette per il governo, mentre la maggioranza assoluta, il 52%, si aspetta piuttosto un impatto minimo o nullo.
Guardando alle singole regioni, il sondaggio mostra una netta propensione verso la continuità. In Veneto, il 54% degli intervistati dà per certo che il successore di Luca Zaia sarà un altro esponente della coalizione di centrodestra.
In Toscana invece il presidente uscente Eugenio Giani sembra avviato verso una riconferma: il 52% degli intervistati lo indica come favorito.
Più incerta stavolta la situazione nelle Marche: il governatore uscente di centrodestra Francesco Acquaroli è indicato come favorito dal 36% degli intervistati e il suo sfidante, Maurizio Ricci, ottiene un 25%. Un'ampia fascia, il 39%, non si pronuncia.
In Puglia invece la coalizione di centrosinistra appare in vantaggio, anche se l’area di centrodestra continua a nutrire speranze. In Calabria, il governatore Occhiuto resta il favorito col 43% delle preferenze, mentre in Campania il 45% degli elettori vede avanti il candidato sostenuto da centrosinistra e Movimento 5 Stelle Roberto Fico.
Il dato sulle Intenzioni di voto
Sul fronte delle intenzioni di voto verso i partiti invece Fratelli d’Italia si conferma saldamente come prima forza politica con il 28,5%, stabile rispetto al sondaggio di luglio.
Segue poi il Partito Democratico, in calo di un punto percentuale con il 21,1%, mentre il Movimento 5 Stelle guadagna un decimale allungando al 13,5%, toccando i livelli più alti dallo scorso giugno.
Forza Italia registra una lieve flessione di quattro decimali e ai attesta all'8%, mentre la Lega si mantiene stabile con l’8,3%. In crescita gli altri partiti minori: Azione sale al 4,8% (+0,7%), Alleanza Verdi e Sinistra al 7,5% (+0,6%) e anche Italia Viva con l'1,8%. In calo di tre decimali +Europa con l"1,5%.
L"area degli astenuti o indecisi in questo sondaggio rimane molto ampia, al 40,1%.
Fiducia nei leader: Mattarella in ascesa, Meloni stabile
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invece continua a godere di un altissimo livello di fiducia, in crescita al 64% (cinque punti in più rispetto allo scorso luglio).
Stabile la fiducia in Giorgia Meloni, ferma al 33%. In leggera risalita troviamo Giuseppe Conte al 28% cosi come il vicepremier Antonio Tajani (+2%); la segretaria del Pd Elly Schlein è invece al 26% (+2%).
Cresce anche la fiducia verso l'altro vicepremier Matteo Salvini e verso l'ex premier Matteo Renzi, rispettivamente al 23% e al 12%. Piccoli segnali negativi per Nicola Fratoianni (-1%) e Angelo Bonelli (-2%).
I giudizi positivi sull’operato del governo si attestano al 34% (+2%), mentre quelli negativi sono pari al 62% (in calo dell’1%)