Con l’avvicinarsi della bella stagione, sono tornati a ‘fiorire’ i tavolini abusivi nel centro storico di Roma.

Sembra inevitabile che ogni centimetro utile delle strade e delle piazze delle zone Pantheon, Trevi, Trastevere ed altre debbano essere occupate dai dehor di bar e trattorie fino a rendere difficoltoso il passeggio degli stessi turisti che si cerca di attrarre con sedie e tavolini.

La definizione ‘tavolini selvaggi’ è ormai diventata di uso comune per definire il decadimento del decoro urbano della Capitale, contro il quale, finora, l’unica misura è stata quella dei periodici blitz dei vigili urbani che, centimetro alla mano, cercano di far rispettare le regole a suon di sequestri.

E’ colpa delle regole o di chi non le fa rispettare?

L’ultima operazione di sequestro, che vede nove ristoratori del centro storico rischiare un processo penale, ha suscitato un clamore mediatico di fronte al quale la Fiepet-Confesercenti ha ritenuto dover intervenire con una tavola rotonda su 'Esercizi Commerciali e centri storici'. E’ stata così portata alla luce una situazione di malessere tra i titolari dei pubblici esercizi e le amministrazioni proprio sul tema dei permessi relativi alle attività di somministrazione all’aperto.

‘I turisti che vengono a Roma vogliono godere delle nostre specialità gastronomiche, ma anche delle bellezze artistiche e storiche’ è la tesi dei commercianti che lamentano la mancanza di sensibilità degli amministratori nei confronti di una realtà che potrebbe attrarre turisti ma che, invece, vede ogni anno la chiusura di locali proprio per l’impossibilità di soddisfare adeguatamente questo tipo di richiesta.

Decoro urbano e commercio: la quadratura del cerchio

La prossima giunta che si insedierà in Campidoglio avrà, tra gli altri, il difficile compito di intervenire per risolvere un problema di decoro urbano divenuto una vera e propria emergenza, con il fiorire di situazioni approssimative e fatiscenti che poco c’entrano con ‘la grande bellezza’ di Roma e, nello stesso tempo, agevolare le attività di un settore già fortemente penalizzato dalla concorrenza degli esercizi gestiti da cittadini stranieri che hanno colonizzato interi quartieri della Capitale.

REGOLE CHIARE PER L'OCCUPAZIONE DEL SUOLO PUBBLICO

In tema di occupazione di suolo pubblico, è necessario stabilire regole chiare che non lascino spazio a discrezionalità da parte di chi è tenuto a concedere l’autorizzazione e di chi è tenuto a effettuare i controlli su strada. Allo stesso tempo è necessario essere rigorosi nei controlli, prevedendo sanzioni che non rendano conveniente rischiare l’occupazione abusiva, sanzioni crescenti in caso di recidività. Le disposizioni previste nel Regolamento di OSP e nei Piani di Massima Occupabilità che riguardano la Città Storica, devono essere rispettate, possono essere semplificate e migliorate, ma devono essere rispettate. Ne va della legalità e del decoro di Roma. A proposito di decoro, ritengo che anche il Catalogo di arredo urbano commerciale approvato con la Deliberazione 193/15, che stabilisce dettagliatamente le tipologie di arredo utilizzabili, possa essere rivisto, prevedendo interventi migliorativi e ascoltando le associazioni di via, senza che ciò vada a discapito dell’immagine della città.