La sindaca di Roma, Virginia Raggi, non sta certamente attraversando un bel momento. Ormai è attaccata da molti, anche dai compagni di partito. L'atteggiamento della prima cittadina della Capitale, a quanto pare, non piace neanche ad Annalisa Taverna, sorella della senatrice Paola, che in passato ha attaccato diverse volte la Raggi. Annalisa Taverna ha scelto Facebook per dare sfogo alla sua rabbia. In un lungo post, la sorella di Paola Taverna ha invitato la sindaca della 'città eterna' a cambiare rotta.
Le scelte sbagliate della Raggi avrebbero messo nei guai i grillini
Annalisa Taverna ha voluto puntualizzare su Facebook la sua opinione riguardo all'amministrazione di Roma da parte di Virginia Raggi, sottolineando che le scelte sbagliate della sindaca avrebbero messo nei guai tutti i grillini. La sola responsabile degli innumerevoli problemi che attanagliano il MoVimento a Roma, per la sorella di Paola Taverna, è la Raggi. La chiosa al vetriolo sul popolare social network in blu risale allo scorso 23 dicembre 2016, quando sul blog di Grillo vennero pubblicate le immagini ritraenti la sindaca della Capitale al Quirinale, insieme a Mattarella. La Taverna ha sottolineato che è giunto il momento in cui il popolo 5 stelle deve attaccare Virginia, e non più encomiarla.
Poi, la sindaca 38enne è stata invitata a smettere 'de fa la bambina deficiente con manie de protagonismo' e atteggiarsi a vera grillina, visto che è stata votata per quello.
Le espressioni dure e offensive di Annalisa Taverna su Facebook
Attacchi duri, pesanti e offensivi quelli riservati alla Raggi da Annalisa Taverna. Questa ha usato espressioni oltraggiose del tipo 't'appendemo pe' le orecchie ai fili dei panni sul balcone' e 'scelte del c...o'.
Una cosa è certa: dopo l'arresto del suo braccio destro Raffaella Marra, per corruzione, le cose si sono complicate per Virginia Raggi, che ha continuato a perdere la stima di molti colleghi e romani che, nei mesi scorsi, l'avevano votata. Un utente, dopo l'arresto di Marra, aveva sottolineato su Facebook che la colpa non sarebbe solo della Raggi ma anche di chi, nel MoVimento, aveva consentito la sua candidatura, appoggiandola successivamente.