Dopo la Legge Gadda continua la politica sociale antispreco alimentare nella Capitale - e ad un livello decisamente più profondo di quanto si potesse immaginare anche solo un anno fa. La tematica è fortemente sentita dalla Roma dei consumatori quanto dagli enti, associazioni e comunità di volontariato che ne sono diventati protagonisti. Proprio quest'ultimi hanno definito obiettivi ben precisi in risposta alle necessità della fascia più indigente della popolazione - poveri e nuovi poveri della crisi economica - assumendo anche la direzione quasi stoica di una nuova visione delle proprie possibilità, una chiave di lettura moderna ma allo stesso tempo controtendenza contro la filosofia del surplus e dello spreco a tutti costi.

Una manifestazione di civiltà

Chiari gli obiettivi, identificabili nella prevenzione dello spreco alimentare, la lotta alla povertà, ma soprattutto il tentativo di delineare una nuova prospettiva di sostenibilità anche in ambito alimentare. Un concetto sottolineato a più riprese fino alla sua celebrazione tramite il progetto difood sharing – Confartigianato Roma trasforma gli sprechi alimentari in cibo, un'interessante manifestazione sistematica che si coniuga ad hoc in quell'insieme di azioni a più ampio respiro nel ritiro sistematico su scala cittadina di alimenti freschi come frutta e verdura, ma anche generi alimentari impacchettati e vicini alla scadenza, o qualsiasi cibo in buono stato che i negozi e i supermercati che aderiscono all’iniziativa vogliano mettere a disposizione.

Il progetto rientra nell'ambito dell'organizzazione della raccolta differenziata porta a porta per le attività commerciali, servizio a breve disponibile in diversi municipi romani. Il protocollo è stato firmato da Roma Capitale e Confartigianato in un'ottica viva di solidarietà e consapevolezza sociale di cooperazione e cognizione degli sprechi, una visione in qualche modo già presente anche nelle iniziative di Pasto Buono e nel coinvolgimento di sempre maggiori risorse umane quanto logistiche a sostegno del recupero e dei valori di una comunità d'eccellenza nel contesto nazionale e internazionale.

Si definisce così un saldo intervento strutturale che può sole che portare ad un modello urbano da imitare e invidiare che si inserisce comunque in quella traiettoria già inaugurata nella Milano post Expo della Food Policy cittadina: merito al merito i risultati già si vedono all'ombra della Madunnina dove le iniziative di sensibilizzazione e i progetti antispreco stanno realmente mutando la logica dietro ai sistemi produzione e distribuzione, nonché di consumo, del cibo.

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