La loro colpa è stata solo quella di voler portare all'attenzione dell'opinione pubblica una situazione che ormai si ripete in molti settori economici. Dei volontari adibiti a compiti, mansioni e responsabilità da dipendenti. Loro si definiscono scontrinisti perché per poter ricevere lo stipendio devono accumulare scontrini per 400€. E così, dopo la denuncia di questa situazione, ecco la risposta di una delle istituzioni culturali più importanti di questo Paese, la Biblioteca Nazionale. Un licenziamento in tronco, comunicato tramite sms sul cellulare e la revoca della convenzione tra il Mibact e la loro associazione Avaca, che forniva il servizio al ministero e alla Biblioteca Nazionale che da esso dipende.
È stato lo stesso responsabile dell'associazione Avaca, il sindacalista Claudio Rastelli, a comunicare con un freddo messaggio di testo il licenziamento a tutti coloro che avevano partecipato alla protesta. Stiamo parlando di 22 persone. Rastelli è lo stesso che soltanto il giorno prima, intervistato da Repubblica in merito alla denuncia del finto volontariato, aveva cercato di fare di tutta un'erba un fascio dicendo che nel mondo culturale, e in particolare nel giro dei musei, funzionava così e ha citato, tra gli altri, le società Auser e Touring Club. Secondo Rastelli si trattava di un modus operandi accettato da tutti.
Il paradosso del licenziamento
Il paradosso di tutta questa storia è che gli scontrinisti hanno ricevuto una comunicazione di "licenziamento" con divieto di firmare i fogli di presenza; ma trattandosi di volontari non era necessario perché, di fatto, il rapporto di lavoro era inesistente.
Rastelli ha fatto sapere che la decisione di interrompere la convenzione con l'associazione Avaca è stata presa direttamente dal direttore generale delle biblioteche. Segno che la denuncia degli scontrinisti ha scoperchiato il vaso di pandora delle decine di attività che il Ministero dei Beni Culturali mantiene grazie al cosiddetto "volontariato".
Comunque la cosa non finisce qui. Infatti oggi la denuncia degli scontrinisti sarà oggetto di un'interrogazione al Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, da parte di Sinistra Italiana durante il Question Time. Alcuni scontrinisti fanno questa vita da 5, 10 o anche 15 anni e più e fino ad ora ricevevano un misero rimborso spese di 400€, con l'illusione di essere assunti in seguito.
Senza indennità di alcun tipo. Da domani non avranno più nemmeno quello. Dato che, come ha affermato Rastelli nell'intervista a Repubblica di ieri, nel settore pubblico si entra solo per concorso, i volontari si sarebbero accontentati anche dell'indizione di un concorso che avrebbe dato loro la possibilità di essere assunti regolarmente. Adesso attendono la risposta del Ministero.