Il referendum consultivo sul futuro del trasporto pubblico romano si terrà l'11 novembre. Sull'argomento il dibattito non è stato purtroppo vivace come avrebbe meritato, tanto che sia la chiamata alle urne sia le modalità di voto sono perlopiù oscure ai cittadini. Ecco tutto quello che c’è da sapere. Il referendum, la cui campagna è iniziata ufficialmente il 12 ottobre, nasce da un'idea dei Radicali italiani nella persona di Riccardo Magi, che ha motivato l’iniziativa parlando di inadeguatezza del servizio di trasporti offerto da Atac, a suo giudizio risolvibile esclusivamente con la rottura del monopolio e con l’apertura alla concorrenza.

I ripetuti scioperi da parte del suo personale e l'eccessiva usura di molti autobus romani confermano una situazione comunque difficile.

Due quesiti per questo referendum consultivo

I quesiti referendari a cui rispondere sono due. Nel primo si chiede di esprimere le propria opinione sulla possibilità di assegnare tutti i servizi di trasporto della città attraverso gare pubbliche, anche a più enti. Nel caso si scelga l’opzione , si starà votando per trasformare lo stato del servizio di trasporto romano da un quasi monopolio Atac a uno di libera concorrenza. Chi voterà no, sceglierà di lasciare tutto inalterato.

Nel secondo, invece, viene chiesto di pronunciarsi sulla volontà di promuovere o meno "l'esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale" in regime di concorrenza.

Per "trasporti collettivi non di linea" si intendono il servizio di taxi e di noleggio con conducente con autovettura, motocarrozzetta, natante e veicoli a trazione animale.

È importante sottolineare come l’esito del voto non abbia effetti diretti: si tratta infatti di un referendum consultivo ovvero una forma di consultazione richiesta da un numero adeguato di cittadini su materie di esclusiva competenza locale.

Nel caso in cui dovesse vincere il (il quorum deve superare il 33% degli aventi diritto al voto), l’amministrazione del Comune di Roma dovrebbe tenerne conto e aprire un dibattito sulla messa a bando dei trasporti della Capitale. Questo non significa che votare l’11 novembre sia inutile, anzi è un importante momento di espressione popolare a cui nessuno dovrebbe mancare.

Quando, dove e come votare

Si voterà domenica 11 novembre 2018 dalle ore 8:00 alle ore 20:00 nei seggi normalmente utilizzati per le consultazioni elettorali. Saranno consegnate due schede di colore diverso, una per ciascun quesito per il quale bisognerà esprimersi con una scelta sulla casella del sì o del no. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura dei seggi. Alla votazione possono partecipare tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali di Roma Capitale, coloro che appartengono ad una delle categorie previste dall’art. 6 dello Statuto (che si siano appositamente registrate tra il 1° ottobre e il 31 dicembre dell’anno scorso) e tutti i cittadini residenti all'estero che votano a Roma.

Per esercitare il diritto di voto basterà presentare al seggio di appartenenza un documento valido e la tessera elettorale in corso di validità. Nel caso in cui quest’ultima risulti inutilizzabile per esaurimento degli spazi relativi alla certificazione del voto (in caso di referendum consultivi come questo non è previsto il timbro) o smarrita, la si può richiedere presso gli sportelli anagrafici del proprio municipio o all’URP dell’Ufficio Elettorale a Via Luigi Petroselli 50.