Con il vicino arrivo della primavera e quindi del bel tempo, le grandi e piccole città diventano palcoscenico di eventi, mostre, concerti e serate in discoteca.
In particolare a Roma da marzo in poi, complice una temperatura più mite e l’allungamento delle giornate, c’è l’imbarazzo della scelta.
Tra una discoteca e l’altra abbiamo incontrato due dei dj di punta del mondo LGBT conosciuti non solo a Roma ma in tutta Italia, Paola Dee e DjBrezet. Amici di lunga data hanno prima suonato per anni al Gay Village di Roma e adesso continuano a lavorare insieme in diverse occasioni, in ultima battuta al ‘The L Sunday’.
Una serata aperta a tutti e molto apprezzata non solo per la musica ma anche per l’aperitivo e per lo spazio dedicato alle mostre e alla musica dal vivo. I due Dj hanno raccontato a BlastingNews i loro progetti futuri.
L'intervista
DjBrezet e Paola Dee, da quanto tempo lavorate come dj?
B- Dal 2003/4
P- Dal 1 Ottobre 1990, siamo quasi allo scoccare dei 30 anni.
Quanto tempo è passato prima che le vostre strade si incrociassero e iniziaste ad animare le serate romane con la vostra musica?
B- Io prima di essere un collega di consolle sono un fan di Paola Dee. La prima volta che l’ho sentita suonare era il 1994 al locale Mucca Assassina ed ho un ricordo bellissimo di quella sera. Poi siamo diventati amici e più tardi colleghi, ma soprattutto siamo molto legati al di là del rapporto professionale.
P- Ci siamo incrociati poco dopo come amici e la sintonia si è presentata subito anche musicalmente.
Quanto è importante nella musica essere amici come voi?
B- La musica unisce popoli, abbatte barriere e crea amicizie speciali... Quindi direi che è molto importante.
P- Penso che regali una continuità e una fluidità ai nostri dj set.
Facciamo gli stessi collegamenti e abbiamo gusti molto specifici e personali ma complementari.
È stato difficile all’inizio suonare insieme?
B- C’è molta competizione in questo ambiente, ed è difficile trovare un compagno di consolle che ti faccia sentire a tuo agio e che sposi il tuo modo di gestire l’onda emotiva che si crea durante un dj set.
Con Paola è avvenuto in maniera immediata e naturale. Mai difficoltà, solo risate e buona musica tra noi .
P- Mai!!!
Dj Brezet e Paola Dee, sono nomi d’arte?
B- Brezet è il cognome di mia mamma che mi guida da lassù dal 1997, anno in cui purtroppo è venuta a mancare.
P- Il mio cognome è lunghissimo e comincia per “di”. Infatti per i primi tempi ero Paola D. Poi è stata Vladimir Luxuria ad 'americanizzarlo' nel 1994 e a farmi diventare Paola Dee.
Siete diventati, negli anni, delle figure di riferimento per il mondo della notte LGBT. La musica che ruolo ha avuto nelle vostre vite e poi nella vostra professione?
B- La musica nella mia vita ha un ruolo importantissimo, ho ricordi di me da bambino con un giradischi seduto su un muretto in cortile ad ascoltare per ore musica ...
La musica mi ha letteralmente salvato, delle volte, da momenti di profonda tristezza. Nella professione è diventata un mezzo potentissimo per raggiungere il cuore delle persone e questo è la cosa più bella.
P- Non ho mai potuto, né potrò mai, fare a meno della musica. Ha scandito le varie fasi della mia vita e sempre ci sarà. Anche noi due abbiamo le “nostre” canzoni.
La musica ha fatto dei grossi cambiamenti negli ultimi anni e anche il dj set stesso non è più quello di prima, voi che l’avete vissuto in prima persona, sapreste dire in cosa la musica è cambiata profondamente?
B- Diciamo che la musica è cambiata, e francamente alcune volte in peggio, ma la gente per fortuna è in grado di distinguere una musica di 'passaggio' o una moda del momento da una traccia ben prodotta e suonata.
P- In quella da ballare ultimamente manca un po’ la melodia ma di solito i miei dj set includono musica di tutti i tempi quindi ce n’è per tutti i gusti.
Adesso siete impegnati nella serata ‘The L Sunday’, è aperta a tutti ed è molto apprezzata, e so che presto con l’estate si trasferirà al mare, vi aspettavate questo successo?
B- The L Sunday è il posto perfetto dove io e Paola riusciamo ad esprimerci al meglio, in più l’ambiente è bellissimo, i cocktail e il mangiare anche, quindi che volere di più ? Il successo avviene quando si ha rispetto per il pubblico e per chi lavora in una struttura, e chi organizza questa serata in questo è perfetto.
P- È una serata che esiste da molti anni e che, col passare del tempo, si è sempre rinnovata e ampliata.
Carla e Simona (le organizzatrici) sono sempre molto attente ai particolari e hanno tanta cura del loro pubblico, quindi non poteva che essere un successo.
Passano gli anni ma le aggressioni verbali e non verso il mondo LGBT continuano ad essere frequenti, voi che ne pensate? Esisterà mai la piena accettazione da parte di tutta la società?
B- Ho subito aggressioni e ho preso botte e sputi da adolescente, alcune persone vivono immerse nella loro oscurità e finché non verrà fatta una legge che tuteli tutto il mondo Lgbt riguardo questi episodi di intolleranza non si andrà da nessuna parte. La piena accettazione avverrà quando capiremo che siamo persone e non un orientamento.
P- Stiamo vivendo un periodo di regressione politica e culturale che trovo molto pericoloso.
Spero tanto in un ravvedimento che ci riporti nell’era in cui viviamo.
Avete in cantiere qualche nuovo progetto? Magari una canzone fatta e prodotta da voi due?
B- Abbiamo la testa piena di idee e progetti... chissà.
P- Ah che bella idea...quasi quasi...
Sempre più ragazzi si avvicinano al mondo della musica e vogliono fare i Dj, c’è qualche consiglio che vi sentite di dare?
B- Meno “apparire” e più “essere”. Vedo gente intenta a farsi selfie mentre suona o storie su Istagram trascurando completamente la pista. Poi anche una buona tecnica e un’ottima cultura musicale fanno tanto ... anzi sono la base.
P- Ci vuole cultura, passione, umiltà, tecnica e tanta tremarella. Quando c’è la tremarella, anche dopo tanti anni di questo lavoro, vuol dire che si sta facendo del proprio meglio.
C’è qualche sogno nel cassetto che sperate di realizzare nei prossimi anni non solo nella musica?
B- Mi piacerebbe tantissimo aprire un concerto con un mio dj set ...Devo sognare in grande? Allora il concerto di Madonna può andare dai!
P- Molto di quello che avevo nel cassetto l’ho tirato fuori in tutti questi anni. Quello che so per certo è che tutto ciò che farò sarà per sempre in compagnia della mia musica. Amo troppo guardare la gente che balla e che sorride anche per merito mio.