L'esperienza di una vip per celebrare la "Giornata del malato". Spesso i personaggi famosi diventano testimoni della fede e del messaggio evangelico, riuscendo a catalizzare l'attenzione del grande pubblico su tematiche che riguardano la sfera religiosa. Èil caso dell'attrice Claudia Kollche domenica 14 febbraio, a pochi giorni dalla data in cui la Chiesa cattolica è vicina alle persone che stanno vivendo la condizione di sofferenza propria della malattia, sarà ospite di un appuntamento che rientra nelle iniziative dell'Anno della Misericordia.
Gli organizzatori e gli orari dell'evento
L'incontro, uno dei molti che che sarà proposto in tutta Italia in quest'occasione, è organizzato dalla diocesi di Teggiano-Policasto in provincia di Salerno: la donna di spettacolo che ha vissuto una profonda conversione parteciperà alle celebrazioni che si svolgeranno nella parrocchia di San Lorenzo a Torre Orsaia, nella forania di Camerota. La giornata comincerà alle 11 con la liturgia presieduta dal vescovo della diocesi e l'unzione degli infermi e proseguirà con il pranzo comunitario (ore 13) l'adorazione eucaristica, la testimonianza della Koll sull'importanza della clemenza e la preghiera della divina misericordia in programma dalle 16.Ormai da anni l'attrice romana si impegna a favore dei più bisognosi non solamente sostenendo associazioni che operano nel continente africano, ma anche operando attivamente nella onlus "Le opere del Padre", sodalizio da lei stessa fondato nel 2005.
Koll si è fatta portatrice della parola di Gesù, viaggiando e annunciando il messaggio cristiano della pace e del perdono.
La "Giornata del malato" e il messaggio del papa
La vicinanza ai sofferenti e la comprensione dell'infermità sono alcuni dei temi più importanti della "Giornata del malato" (in programma giovedì 11 febbraio) che offrirà l'occasione - secondo quanto indicato da papa Francesconel messaggio dedicato a questa celebrazione e al Giubileo straordinario - per riflettere su uno dei più noti passi del Vangelo secondo Giovanni, "Le nozze di Cana".
Il primo miracolo di Gesù che durante lo sposalizio trasformò l'acqua in vino, sostenuto da Maria, diventa l'occasione per riflettere sul valore della disponibilità e dell'attenzione nei confronti di chi soffre.