Percorrere tra i 35 e i 40 Km a settimana mantenendo un ritmo di 12 Km/h può accorciare la vita ed incrementare il rischio di subire infarti; a provarlo un corpus integrato di due studi pubblicati dal “British Medical Journal” e dal “Wall Street Journal”.
Fin qui il rischio di incappare in problematiche cardiache connesse all’esercizio fisico era stato misurato quasi esclusivamente parametrandolo sui casi di decessi avvenuti durante gare e competizioni agonistiche. Erano infatti davvero limitate le ricerche in grado di individuare le corrette dosi di allenamento settimanale e di distinguere, tra le differenti tipologie di allenamento, quelle più adatte a certe tipologie di fisico.
Gli studi condotti in Usa e relativi all’indagine sul rapporto sport estremo - rischio infarto cui stiamo dando conto hanno invece avuto il merito di solcare questa via, andando a scandagliare i percorsi meno dibattuti dagli studi condotti in passato.
Come detto si è dinnanzi ad un corpus integrato di due differenti studi: il primo - capace di coinvolgere 52.600 persone e di estendersi lungo un arco temporale elevato e prossimo ai 30 anni - ha suddiviso i partecipanti in tre gruppi (corridori estremi, normali e saltuari/non corridori) ed ha evidenziato come i corridori abituati a fare attività fisica in modi ragionati e non eccessivi presentino un tasso mortalità inferiore del 19% rispetto ai cosiddetti corridori estremi e ai corridori saltuari/non corridori.
Il secondo studio ha poi confermato questo dato, giungendo a precisare che gli atleti abituati a tenere medie prossime ai 12 km/h rischiano di arrecare danni al proprio cuore: “Un esercizio estremo sembra causare un’eccessiva usura e lacerazione del cuore”, ha di fatti sentenziato l'editoriale pubblicato sul “British Medical Journal”.
Chiarissime le risultanze del corpus di ricerche: correre eccessivamente può provocare danni al cuore ed accorciare la vita, stesse criticità cui va incontro la massa di soggetti non abituata per converso a compiere alcuna attività fisica. Fare jogging in modi ragionati e calibrati, questa dunque la via da seguire…