Nato come un mercato di nicchia, il biologico nel corso degli anni è cresciuto con tassi record. Nonsolo nel bel paese che si piazza al secondo posto in Europa come numero diaziende e terreni coltivati, superato solo dalla Spagna.

Al 2012 l'Italia può contare su 1 Milione e 200 Mila ettari di terre coltivate con prodottibiologici e un numero di occupati di sicuro interesse. Tra agricoltori,trasformatori e addetti del commercio, le persone impiegate nel settore sono circa 50mila. Numeri che non hannoconosciuto crisi e che, a dispetto dell'agricoltura tradizionale, ha centrato un +6% di ricavi nel 2012.

Le aziende biologiche italiane sono sempre più interessatepiù che al mercato interno a quello estero, soprattutto puntando ai paesi piùricchi come la Germania. Cresce dimolto la fidelizzazione tra i consumatori tedeschi e i prodotti biologiciitaliani. Infatti 9 produttori italiani su 10 puntano al mercato tedesco oltreche quello prettamente Europeo.

Per il 2013 le stime per il volume di affari si stimano incirca 13 Miliardi di euro. Unbusiness che inizia ad avere bisogno di regole più ferme e certe onde evitarecontraffazioni. Il made in Italy tenta di difendersi con la richiesta di approvare presto una legge che possa :aumentare i terreni coltivati con biologico portandoli al 20 %; l'aumento al50% degli acquisti pubblici verdi; la promozione dell'agricoltura sociale edell'occupazione giovanile nelle campagne; la gestione del verde pubblico conmetodi biologici.

Notiamo anche come la tendenza, soprattutto dei giovani consumatori, sia sempre piùimprontata nella ricerca di tracciabilità e di prodotti con chiare regole emetodi di produzione, ma soprattutto a kilometro zero. Insomma, si affaccianogenerazioni future più consapevoli ed educate all'alimentazione sana e diqualità.