Nell'uso comune si usa definire col vocabolo "influenza"quasi ogni stato di leggero malessere; ciò ha fatto sì che se ne sia perso ilvero significato, e che l'ignoranza regni sovrana su questo argomento. Quante voltesentiamo dire, o noi stessi diciamo, "Sì, starnutisco, sono un po' influenzato",oppure "Devo avere un po' di influenza intestinale". Ecco, per esempio, nonesiste alcuna influenza intestinale.

L'influenza è causata da una famiglia di virus chiamata Orthomyxoviridae, all'interno dellaquale si individuano i tre sierotipi A, B, C. Caratteristica di questi virus èla facilità con cui vanno incontro a mutazioni periodiche; questo valespecialmente per il sierotipo A, quello che più di frequente infetta l'uomo.

Questoè importante perché quando avviene una mutazione maggiore, o "shift", è come se si sviluppasse un virusnuovo, che il nostro sistema immunitario non conosce: in poche parole, nonabbiamo nessun anticorpo che ci difenda da quel virus!

Per influenza si intende quindi una patologia ben precisa, semprelocalizzata alle vie respiratorie (altro che "influenza intestinale"), e che sidistingue dai comuni raffreddori. Quando una persona ha l'influenza - quellavera - se ne accorge, perché i sintomi sono più gravi che nelle comuni infezionidelle vie respiratorie. Accanto a raffreddore, tosse e mal di gola, sonoinfatti presenti anche febbre, mal di testa, dolori a muscoli ed articolazioni,stanchezza che non permette di alzarsi dal letto, bruciore agli occhi e, specienei bimbi, diarrea; il tutto per una durata dai 2 ai 5 giorni.

Quando sentitedire: "Ah ma io l'influenza me la faccio tutti gli anni, e anche due o tre voltel'anno", beh, non è vero!

Normalmente, quindi, l'influenza non è pericolosa; ma inalcune categorie di pazienti, come anziani, bambini, persone che hanno altremalattie (diabete, malattie renali, cardiache, polmonari…) può diventare anchefatale.

Tutti i virus, e quindi anche quello dell'influenza, sono infatti ingrado di danneggiare le mucose; di questo approfittano i batteri, che riesconoa subentrare causando le cosiddette superinfezioni. Tra queste ci sono anche lepolmoniti batteriche, che possono portare anche alla morte. Peraltro, in alcunicasi può essere lo stesso virus a causare polmoniti, altrettanto pericolose!

Il vaccino antinfluenzale è raccomandato per quellecategorie di persone che contraendo l'influenza avrebbero alte probabilità disviluppare forme gravi (vedi prima). Ogni anno viene aggiornato sulla basedelle mutazioni del virus. Al vaccino dovrebbe sottoporsi chiunque abbia più di65 anni, oppure patologie croniche, o asma, o bronchite cronica, o depressionedelle difese immunitarie per malattie o terapie mediche, ed anche le donne chesi trovino al terzo trimestre di gravidanza. La vaccinazione è invece soloconsigliata per chi svolge attività lavorative a contatto col pubblico (ma se inSalute, hanno comunque poco di cui preoccuparsi!) e chi assume cronicamente acetilsalicilato(l'Aspirina), perché questo farmaco, che infatti va evitato nella terapia dell'influenza,può favorire la comparsa di una complicanza a carico soprattutto del sistemanervoso.

Non devono assolutamente fare il vaccino soggetti che hannogià avuto manifestazioni allergiche, alcuni pazienti con malattie autoimmuni echiunque abbia in corso una malattia acuta medio-grave. Queste persone possonocomunque fare chemioprofilassi, ovvero assumere farmaci antinfluenzali alloscopo di evitare di contrarre la patologia.