La comunità medica ha ritenutofinora l'idea che la pressione alta avessemedesimi sintomi e conseguenze per entrambi i sessi. I trattamenti ad essalegati erano pertanto basati su questa premessa.

Secondo l'opinione degliscienziati del Wake Forest BaptistMedical Center (Usa), però, ci sono sostanziali differenze nei meccanismiche causano la pressione alta nelle donne e negli uomini. Tali differenze renderebberola patologia più pericolosa per le pazienti di sesso femminile. A questoproposito l'ipertensione andrebbe trattata, nelle donne, prima e in modo piùaggressivo rispetto a quanto si faccia con gli uomini.

Negli ultimi decenni si è infattiriscontrato un notevole calo della mortalità per cause cardiovascolari negliuomini. Alle pazienti donne però non è andata altrettanto bene. Anzi, la malattia cardiaca ha costituito laprincipale causa di morte femminile negli Stati uniti, rappresentando circa unterzo di tutte le morti.

Se però uomini e donne sono statitrattati nello stesso modo, perché questo contrasto? Per chiarire i numerosidubbi sull'argomento, sono stati elaborati una serie di test di tipo "emodinamico" (attraverso l'analisi delle forzecoinvolte nella circolazione del sangue) in grado di fornire informazioni sulfunzionamento del sistema circolatorio di un individuo, per verificare se ilcuore o i vasi sanguigni fossero i principali responsabili nell'elevare lapressione sanguigna.

Questi test hanno rilevato una percentuale che andava dal 30 al 40% di problemi vascolari in piùnelle donne rispetto agli uomini.

Alla luce di queste scoperte, gli obiettivi futuri dellascienza medica sarebbero quelli di studiare ancora più accuratamente le basidell'ipertensione femminile, al fine di costruire una prevenzione mirata ed efficace.