L'influenza 2014 ha raggiunto nelle prime due settimane di febbraio il suo picco mettendo a letto più di 2,5 milioni di italiani, i sintomi si sono distinti tra influenza comune e virus intestinale, noto come gastroenterite.

I sintomi principali nel caso dell'influenza classica sono stati febbre alta, spossatezza, dolori articolari e muscolari, vomito, diarrea, gola arrossata e problemi respiratori. I soggetti colpiti dal virus intestinale hanno invece dovuto fare i conti con diarrea, dissenteria, dolori intestinali acuti, bruciore di stomaco, febbre non necessariamente presente e oscillante.

I soggetti più colpiti

I dati ufficiali parlano di un'incidenza maggiore della malattia nei bambini molto piccoli (17,73 casi per mille) sotto i quattro anni d'età. L'influenza di quest'anno ha invece lasciato maggiormente immuni i bambini tra i 5 e i 14 anni (11,07 casi per mille); una delle ragioni principali, stando a quanto dicono i pediatri, è determinata dal virus che ha caratterizzato l'influenza 2014, che è risultato il medesimo del 2013. Molti i bambini che, avendo contratto l'influenza lo scorso anno, sono risultati immunizzati al ceppo virale di quest'anno.

Le Regioni più colpite dall'influenza 2014 sono risultate essere Campania, Marche e Sardegna, per le prime due la ragione è da ricercarsi nell'elevato numero di soggetti in età pediatrica che ha contribuito ad aumentare l'incidenza.

Le Regioni in cui i sintomi dell'influenza 2014 comune e intestinale si sono fatti sentire meno sono Puglia, Toscana, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia.

L'influenza 2014 ha costretto a letto 6 persone su 1000 rispetto alle 9 persone su 1000 del 2013, un calo di un terzo dei soggetti caduti vittime dell'influenza. La ragione non è da ricercarsi nelle vaccinazioni che anzi sono calate, ma unicamente nel virus mansueto di quest'anno.

Gli esperti dicono che non sono da escludersi varianti nei virus, che il prossimo anno potrebbero mettere a letto molte più persone, il vaccino resta dunque indispensabile per soggetti con patologie gravi.