Secondo i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Plos Medicine, esiste una relazione tra il numero di nei e la probabilità di essere colpiti dal cancro al seno. La ricerca, condotta in America, ha evidenziato l'aumento del rischio di ammalarsi di tumore alla mammella in proporzione al numero dei nei. Dall'evidenza raccolta è emerso un rischio più alto del 35% nelle donne con oltre quindici nei, rispetto a quelle con meno di cinque nei.



Secondo Milena Sant, direttore della Struttura Epidemiologica Analitica e Impatto Sanitario dell'Istituto dei tumori di Milano, come riportato in un'intervista su Focus, questo studio non implica che sussista un rapporto diretto di causa effetto tra la presenza di nei e la probabilità di ammalarsi di tumore al seno, così come la presenza di nei non può essere considerata un test di screening o di predizione del rischio.

Tuttavia, questa ricerca, secondo l'esperta, metterebbe in evidenza quanto già emerso da altri studi, la relazione, cioè, tra elevati livelli di ormoni sessuali, in particolare gli estrogeni, e il tumore alla mammella.

Gli ormoni sessuali, infatti, stimolerebbero l'attività dei melanociti, cellule presenti nell'epidermide, che producono la melanina. È per questa ragione che, ad esempio, durante la gravidanza compare il cosiddetto cloasma gravidico, un'alterazione cromatica della cute che può essere causata anche dall'assunzione della pillola anticoncezionale.



Dunque, secondo gli esperti, la presenza di un elevato numero di nei può essere una spia dei livelli di estrogeni e, di conseguenza, sebbene in maniera indiretta, anche del tumore alla mammella.

Secondo Milena Sant il risultato della ricerca non è altro che un tassello ulteriore che si aggiunge al ruolo degli estrogeni nella composizione del rischio di ammalarsi di tumore, ma non va dimenticato che ci sono diversi altri fattori in gioco.