Spesso leggiamo di rischi relativi alla presenza elevata di arsenico nell'acqua. In verità il problema dell'acqua degli acquedotti è ben noto agli esperti del settore da parecchi anni. Non si tratta solo di arsenico ma di tante sostanze oltre soglia e in particolare di nitriti e nitrati estremamente dannosi alla Salute. Il valore di nitrati ammessi per legge in Italia è di 50 mg/l che è circa 10 volte superiore a quanto raccomandato da OCSE e OMS. Gli articoli pubblicati al riguardo dalla rivista dell'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) già da parecchi anni suggeriscono di "non bollire" l'acqua per non aggravare la situazione.
I nostri nonni dicevano che la bollitura dell'acqua era una norma di sicurezza. Cosa è cambiato? La bollitura in effetti uccide i batteri ma questi rappresentavano un problema molti decenni fa. Oggi il problema sono i vari sali e derivati che si trovano nelle falde acquifere a causa dell'inquinamento e dei pesticidi usati nei terreni.
Quando piove la sporcizia dell'aria si deposita a terra, si somma alle sostanze già inquinanti dei terreni e scende fino alle falde acquifere che versano, nell'80% del territorio italiano, in condizioni pessime. La soluzione non può essere quella di intervenire sugli acquedotti. Troppo costosa e comunque inefficace: i tubi che portano l'acqua nei rubinetti sono spesso vecchi e quindi ricchi di incrostazioni nmolto dannose oltrechè essere di piombo e rilasciare tracce dannose di questo metallo.
Le acque minerali in bottiglia sono "protette" dalle grandi multinazionali, ne beviamo in quantità industriale ma non tutti conoscono alcuni parametri. Ad esempio il valore della Conducibilità Elettrica, riportato nelle etichette delle bottiglie, non dovrebbe mai superare i 200 Ms. Un valore più alto tendenzialmente deposita sali nei nostri reni e a lungo andare crea problemi renali e urinari.
Alcune acque in bottiglia, molto pubblicizzate, hanno valori di conducibilità elettrica altissimi, fino a 1.800 Ms. Queste dovrebbero essere usate solo per brevi periodi e come cura per la carenza di sali, non certo tutti i giorni.
Ma anche acquistando acque oligominerali, ovvero con pochi sali disciolti, il problema non è risolto perchè con l'acqua del rubinetto ci cuciniamo e quando essa arriva all'ebollizione rilascia il vapore pulito e concentra le sostanze tossiche.
E' pensabile usare acqua in bottiglia anche per cucinare? Difficile, costoso e poco pratico. Sui controlli delle acque minerali ci sarebbe un capitolo a parte da scrivere e il contenitore, quasi sempre di plastica, rilascia tossine anch'esse poso salutari. C'è la tendenza crescente ad utilizzare impanti di depurazione ma anche su questo bisogna essere attenti: solo l'osmosi inversa "cerrtificata" elimina i nitriti e i nitrati, l'utilizzo di altro genere di strumenti, che si basano soprattutto sui filtri al carbone, toglie le impurità più grosse, rende l'acqua più leggera ma non elimina i derivati dai pesticidi che sono proprio le sostanze più pericolose. L'osmosi inversa deve essere certificata al fine di avere valori controllati di sali, altrimenti si rischia di usare acqua distillata assolutamente inadatta ad un equilibrio salino idoneo al nostro fabbisogno.
Un impianto ad osmosi inversa è un'ottima soluzione: ma a quale prezzo? I costi di un apparecchio certificato sono molto alti quindi adatti solo a chi se lo può permettere. Ancora una volta il cittadino comune è lasciato da solo, ad ammalarsi silenziosamente.