Se il test fosse attendibile, ci sarebbe veramente da preoccuparsi e metterebbe in agitazione migliaia di persone, ma fortunatamente non c'è alcuna certezza. In Brasile un'equipe di medici diretta dal dottor Claudio Gil Araujo avrebbe scoperto un test che misura la longevità di ognuno di noi: si tratta di un semplicissimo esercizio che dovrebbe svelare quanto ci resta da vivere. La notizia è tanto strana quanto inquietante, perché il predetto medico è convinto che questo particolare esercizio fisico può definire un periodo più o meno lungo della nostra vita.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta sotto il profilo tecnico - pratico.
Il test di longevità - L'esercizio consiste nel sedersi a terra a gambe incrociate e poi successivamente cercare di alzarsi, senza utilizzare alcun sostegno, come dettagliatamente indicato nella figura allegata a questo articolo. L'idea di questo medico è nata dopo aver appurato che molti suoi pazienti hanno evidenti problemi nei movimenti e molte difficoltà ad abbassarsi per raccogliere qualcosa da terra. Il gruppo di medici, ha organizzato uno studio su oltre duemila persone adulte in un'età compresa tra i 51 e gli 80 anni, dal quale sarebbe emerso che tutti coloro che eseguendo correttamente il test hanno raggiunto meno di 8 punti su 10 disponibili, hanno raddoppiato la possibilità di morire nei successivi sei anni.
Il problema è che non è noto come si possa raggiungere il punteggio e quali sono le modalità, per questa ragione esiste molto scetticismo intorno a questa scoperta.
La ricerca è stata prodotta presso la Gama Filho University di Rio de Janeiro ed il test è stato eseguito con molta attenzione su ogni soggetto. Ma come sono risaliti ai sei anni di vita successiva?
Questo è ancora un mistero e forse non lo sapremo mai. Inoltre si tratta di un esercizio molto difficile da eseguire anche da parte dei più giovani, specie in presenza di obesità o in mancanza di allenamento dovuto alla sedentarietà. Per questa ragione, il risultato di questo studio, sarebbe tutto da verificare più approfonditamente, per evitare di dare un'informazione distorta e poco credibile.