M'ama o non m'ama? Paranoie umane che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è posto auto-formulandosi questo tipo di domande. E se una volta le si risolveva, un po' romanticamente, con la classica margherita, sfogliata con ansia e speranza petalo dopo petalo fino all'atroce o piacevole (a seconda dei casi) sentenza, ora ce lo dice una risonanza magnetica. Già, da scansioni celebrali possiamo capire se quella che stiamo vivendo è davvero una relazione sentimentale sincera. A mettere a punto la scoperta un team di ricercatori della University of Science and Technology di Hefei, in Cina.

Vediamo come sono giunti a questa conclusione

Come si è svolta la ricerca

Il campione preso in esame è stato composto da 100 soggetti, sottoposti a scansioni cerebrali in fasi diverse delle proprie relazioni sentimentali. Sono così pervenuti alla conclusione che, in quanti sono davvero "innamorati", le aree del cervello coinvolte sarebbero una dozzina. Ciò in quanto, coloro davvero innamorati e coinvolti in una relazione, aveva più attive le aree cerebrali connesse con la ricompensa, la motivazione e l'emozione. Tre sfere basilari in un rapporto di coppia. Di contro, Nella fase finale di una relazione, il settore del cervello più attivo è risultato quello del nucleo caudato, situato nel telencefalo.

Ciò dimostrerebbe, a detta dei ricercatori, che c'è una relazione stretta tra sentimenti e cervello, al punto che i primi sono capaci di modificare la struttura del secondo.

L'importanza dei geni

Naturalmente servono ulteriori approfondimenti per dare allo studio una valenza empirica. Una recente ricerca inglese dava invece importanza a un gene, l'Oxtr, capace di regolare la capacità umana di riconoscere i volti.

Ossia stimola la cosiddetta "memoria sociale". Tornando alla ricerca cinese, può darsi che in un futuro, anziché raccogliere una margherita, dovremo sottoporci a una Tac. Nel frattempo, poniamoci quante meno paranoie possibili e viviamo serenamente la nostra relazione. Cosa non facile, certo.