Una notizia di cronaca assai particolare quella pubblicata da parte della Alcor Life Extension Foundation, l'azienda statunitense che si occupa del fenomeno dell'ibernazione, sempre più in voga nel corso di questi ultimi anni. Si, perché due genitori thailandesi avrebbero deciso di aspettare il progresso delle nuove tecnologie mediche per trovare una cura al cancro che affligge la loro piccola figlia di appena tre anni. Come? Mettendola in ibernazione, cioè facendo scendere la gradazione del suo corpo fino a -196 gradi (stessa temperatura dell'azoto liquido, insomma) per poterla in futuro risvegliare e provare a curare con nuove tecniche che nel frattempo gli scienziati starebbero studiando.
Si tratta di una scelta a dir poco coraggiosa e curiosa, considerato che attualmente non è stato ancora testato un modo per far risvegliare i corpi in ibernazione e la sfida lanciata dai due coniugi è stata presa al volo da questo centro sperimentale che si trova in Arizona e grazie al quale la loro piccola Einz potrebbe sconfiggere il male incurabile che l'affligge.
In cosa consiste l'ibernazione
Nel momento in cui i genitori si sono resi conto che il cancro al cervello della figlioletta non le avrebbe permesso di vivere ulteriormente, hanno deciso di affidarla alla tecnica della conservazione criogenica, cioè quella di congelare un corpo vivente consentendo di avere tutti suoi i parametri vitali sotto controllo, proprio come se fosse vivo.
In cosa consiste, quindi, l'ibernazione? In pratica viene effettuata su malati terminali che hanno un'aspettativa di vita praticamente nulla: nell'istante successivo al decesso fisico, infatti, si tende a preservare il corpo grazie alla bassa temperatura, che non rompe i tessuti e non li fa decomporre, permettendo al paziente di restare in carne ed ossa in attesa di risvegliarsi, sempre alla stessa età, in un futuro in cui ci si augura la scienza abbia raggiunto un livello di progresso tale da permettere cure e diagnosi a patologie che ci stanno pian piano decimando.
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