Dato che siamo a metà luglio, gli studenti si godono le loro meritate (o non meritate) vacanze estive, dopo nove mesi passati tra i banchi di scuola e i compiti a casa. Certo, i maturandi hanno dovuto sgobbare almeno un mese in più, ma tutto sommato anche per loro ora l'incubo è finito. Di recente è stato poi reintrodotto il debito da recuperare a settembre, soppresso per diversi anni e sostituito con un '6 rosso' in pagella che evidenziava come in quella materia non si sia fatto il possibile.

Studiare comunque fa bene non solo alla propria cultura personale e dà maggiori possibilità di ottenere in futuro un lavoro più qualificato (anche se sempre più spesso occorre andare all'estero per realizzarsi) ma farebbe bene proprio alla salute.

Anzi, interrompere anzitempo gli studi provoca una riduzione delle aspettative di vita fino addirittura a dieci anni. Vediamo la sorprendente ricerca dell'università del Colorado, pubblicata sulla rivista scientifica «Plos One».

Portare a termine gli studi porta benefici pari a quelli di smettere di fumare

Come riporta Il Corriere della sera, l'Università americana è giunta alla conclusione che portare a conclusione gli studi almeno fino al ciclo obbligatorio del diploma di Scuola superiore, comporta per la salute gli stessi benefici dello smettere di fumare. Abbandonare prima, invece, come detto, porta a una riduzione delle aspettative di vita pari a dieci anni. Motivo? Chi lascia prima gli studi sarà più esposto a malattie, avrà più probabilità di fare un lavoro manuale usurante e di soffrire di malattie mentali.

Ciò in quanto si ha minore capacità di affrontare i problemi di salute, ma anche una peggiore condizione abitativa e lavorativa. Inoltre, la bassa scolarizzazione comporta il rischio di cadere più facilmente in cattive abitudini quali fumo e l'obesità, visto che si tende ad acquisire cibi meno sani e ad avere prestazioni sanitarie di basso livello.

Come sono giunti a queste conclusioni

I ricercatori hanno analizzato dati risalendo fino al 1925. Addirittura stimano che i morti con bassa scolarizzazione sono stati nel 2010 pari a 145mila, proprio gli stessi danni del fumo. Bisogna comunque specificare che la ricerca è stata condotta negli Stati Uniti, dove l'assicurazione sanitaria è correlata all'avere un impiego. Pertanto chi ha bassa scolarizzazione ha anche un lavoro poco remunerato e dunque prestazioni sanitarie scadenti.