Lamentarsi rende stupidi. Ormai è cosa certa. Tanto che anche alcune recenti ricerche scientifiche ne hanno confermato la triste realtà. Nello specifico, quelle eseguite presso la Stanford University. Insomma, ascoltare per oltre 30 minuti al giorno le lamentele di amici, colleghi e parentinuoce a livello cerebrale. La lamentela, infatti, viene processata in una zona ben precisa del nostro cervello, ovvero quella dedicata alle funzioni cognitive. La stessache normalmente usiamo per risolvere i problemi, per intenderci. La presenza dell'informazione negativa, quindi, causa letteralmente una rimozione di neuroni.
Insomma, pare proprio che il malessere sia garantito.
Cosa accade nel nostro cervello
Lo studio è stato eseguito da Eurodap. E i risultati parlano chiaro: gli italiani vivono, a quanto pare, in un costante stato di allarme. Che siano le notizie che si ascoltano ai telegiornali o quelle riguardanti persone a noi vicine, le informazioni negative non fanno altro che suscitare deleteri stati d'ansia, nonché tensioni e perdite di speranza. Questo continuo esporsi alla negatività, quindi, magari proprio nel momento in cui si è in pausa, può rivelarsi molto nocivo. E, per questo, è bene prestare molta attenzione.
Basta, allora, ai frequenti (e fastidiosi) "Basta! così non va più bene!" o "Non se ne può più!" e, ancora, "Sarebbe ora di andare via!".
Si tratta di sfoghi, nulla di più. Ai quali non possiamo far altro che annuire, assentire o dissentire, consolare o consigliare. Il tutto per una sottile forma di cortesia. O empatia, comprensione, che dir si voglia. Ma la cruda verità è unica e sola e ci si para davanti nuda ed inesorabile: le onde elettromagnetiche di chi si lamenta con noi, ci rende a nostra volta stupidi.
Perché, semplicemente, li spegne.
Insomma, per farla breve, il nostro cervello si spegne. E semplicemente perché ritiene inutili e di basso livello le informazioni acquisite. Potrebbe sembrare tutto molto positivo. Ma, a ben guardare, "spegnendosi" il cervello, si spengono di conseguenza anche altrecapacità cognitive, intellettive, umorali.
E tutto ciò porta ad una difficoltà assai concreta di riuscire a risolvere alcuni problemi in modo semplice o, eventualmente, a risolvere situazioni critiche utilizzando inventiva e immaginazione di possibili soluzioni.Quindi, alla prossima pausa caffè o sigaretta, il primo collega che si lamenta, è bene allontanarlo. Il vostro cervello ringrazierà.
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