Oggi molti italiani si fanno sedurre dalle mille offerte di esami medici inutiliche si rivelano anche molto dannosi per il portafoglio oltre a portare aconvinzioni sbagliateche danno origine anche a diete improbabili.Molti esami fatti in posti come i negozi new age non sono attendibili perché non validati da alcuna prova scientifica.Si tratta di esami come la Biorisonanza, il Vega test o l'analisi della forza del capello. Esami che fanno spendere ai malcapitati dai 90 ai 500 euro. Basta anche solo un mal di pancia, il sentirsi poco bene o un po' stanchi a scatenare la ricerca all'allergia alimentare.
La convinzione di essere allergici o intolleranti a qualcosa deriva dal fatto che questi esami danno, nella quasi totalità, risultati positivi al test effettuato.
Un danno economico
Questa mania fa spendere a circa 8 milioni di italiani fino a 300 milionidi euro per un monte di 3 - 4 milioni di esami all'anno. Al contrario bisogna invece tenere in considerazione manifestazioni come shock anafilattici, che possono portare anche alla morte, e fare molta attenzione in occasione di manifestazioni cutanee come arrossamenti, orticaria acuta e alcuni disturbi gastrointestinalimanifestatisi in concomitanza all'ingestione di cibi particolari. Solo la presenza di questi sintomi farà scattare il bisogno di accertare con esami rivolgendosi al proprio medico.
Utile tenere ildiario alimentare per arrivare ad individuare i cibi responsabili delle reazioni allergiche.
Test sicuri
I più affidabili e precisi test per le allergie sono il prick test, -l'esame si esegue sulla pelle, consiste nell'applicazione di una serie di allergeni e il seguente controllo medico della reazione cutanea dopo il tempo di posa prestabilito-, la dieta ad eliminazione testando i cibi uno alla volta, il test di provocazione orale.
Test seri che non si improvvisano e che si eseguono dietro il consiglio del medico in centri specializzati.
Mario Di Gioacchino, docente di allergologia nell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti Pescara spiega chenelle allergie alimentari spesso è sufficiente individuare l'ipersensibilità individuale a una specifica proteina responsabile dell'allergia, che potrebbe trovarsi anche solo nella buccia di alcuni frutti, evitabile semplicemente sbucciandoli, o anche proteine che quando sono cotte non danno problemi, riuscendo a consumare anche questo tipo di alimenti.
Soia e frumento insieme a crostacei, latte e uova determinano il 90% delle reazioni allergiche per i bambini. Gli adulti spesso acquistano ipersensibilità al Nichel e verso alcune proteine o sostanze che si trovano in prodotti come farine o i conservanti contenuti in alcuni prodotti alimentari industriali, a causa dei molti additivi presenti nelle preparazioni. A questo proposito è stato elaborato un documento con le linee guida per sapere a chi rivolgersi per eseguire i test più indicati e sicuri, evitando i diffusi test per le intolleranze; varato anche un documento che aiuterà anche i ristoranti a poter imbandire la tavola per clienti che richiedono menù speciali.Spesso si confondono le allergie con le intolleranze e molti sono convinti di non riuscire a dimagrire per colpa di intolleranze alimentari G.
Walter Canonica, presidente Siaaicafferma che invece nessuna intolleranza alimentare può fare ingrassare.
Non facciamoci distrarre dalla miriade di offerte presenti ovunque e adottiamo i comportamenti opportuni alle situazioni oggettive senza allarmismi o spese inutili.