Il 21 settembre è il giorno dedicato in tutto il mondo alla lotta contro l'Alzheimer.In Italia purtroppo sono moltissime le carenze assistenziali nei confronti dei malati e delle loro famiglie, sono poche anche le strutture che possono prendersi carico con competenza di queste personeche, intendiamoci bene, non soffrono di un decadimento cognitivo e fisico dovuto alla vecchiaia, ma soffrono di una vera e propria patologia degenerativa che, in questi ultimi anni, tende a colpire soggetti anche in giovane età.
Quest'annosi sonotenute diverse iniziative che fanno ben sperare sulla presa di coscienzadella gravitàdella situazionedovuta anche all'aumento vertiginosodei malati anche in Italia.
In molte città si sono tenuti convegni su come affrontare la patologia, si sono aperti diversi "Alzheimer Cafè" che hanno lo scopo di far socializzare i malati tenuti spesso isolati, anche dalle famiglie, per vergogna o per mancanza di informazione.
L'assenza delle istituzioni
L'assenza delle istituzioni è veramente preoccupante. Le necessità primarie di questi malati sono gli strumenti che possono consentire loro di vivere in famiglia, ci riferiamo a supporti medicali come letti idonei, sedie a rotelle e via dicendo, ma anche alla presenza fisica giornodopo giorno, di una persona che affianchi e supporti il caregiver, solitamente il coniuge, che non può certo far fronte da solo all'avanzare inesorabile della patologia.
Occorreuna assistenza qualificata
La funzione dei media e delle molte associazioni nate per aiutare è quella di informare, dioffrire momenti di ascolto ai caregiver, ma non può essere quella di sobbarcarsi una assistenza domiciliare giornaliera e gratuita e sappiamo tutti che il privato esiste, ma è carissimo e la maggior parte delle famiglie non può permettersi la spesa.
Le famiglie cercanospessol'aiuto dibadanti, ma quante badanti sono davvero preparate per assistere persone che si avviano verso una non autosufficienza? Pochissime. Sarebbe davvero importante che Comuni e Regioni si attivassero per formare professionalmente badanti qualificate, informate sul decorso della malattia e in possesso di doti umane non comuni, perché i malati di Alzheimer vanno trattati con dolcezza e carità.
A volte basta una carezza per risolvere una situazione pesante.
Le RSA con reparto Alzheimer
Noi sappiamo che i malati di Alzheimer ricoverati in una struttura peggiorano rapidamente, l'allontanamento dai loro affetti e dalla loro casali porta ad una rapida e tristefine ma,nonostante questo, è doveroso fornire alle famiglie chene hanno bisogno, strutture idonee alla cura della malattia di Alzheimer, al momento queste strutture sono pochissime e con un numero di letti limitato.
Marino,marito di Maria, malata di Alzheimer, hapostato su Facebookil suo tatuaggio che dice:" Maria, amore mio, insieme abbiamo vinto tante battaglie contro il Sig. Alzheimer, consapevoli che avremmo perso la guerra". Aiutiamo Marino perché non perda la guerra!