In questi giorni non si parla d'altro, per le strade e in tv: la carne rossa lavorata fa male alla salute e a dirlo è stata nientemeno che l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Si tratta di una notizia che ha creato un po' di psicosi all'interno delle famiglie italiane, perché se da una parte la pericolosità della carne rossa è nettamente inferiore a quella del fumo, dall'altra molte persone hanno deciso di diminuire drasticamente il consumo di proteine animali sulla loro tavola. In questi casi la verità sta nel mezzo, dato che comunque è sempre l'esagerazione delle cose a renderle pericolose per la nostra salute.
Chi la volesse sostituire con altri alimenti altrettanto ricchi di proteine ha la possibilità di scegliere quelle vegetali, che comunque apportano lo stesso fabbisogno proteico al nostro organismo senza però rischiare di farci male. In questo spazio vi indicheremo quali alimenti prediligere per diminuire il consumo di carne, fermo restando che la carne bianca come quella del pollame o del tacchino è comunque perfetta per chi non volesse toglierla completamente dalla sua tavola.
Legumi, soia e frutta secca al posto della carne
In molti hanno già rinunciato ai piaceri della carne in tavola, ma se da una parte c'è chi non ha avuto alcun problema a diventare vegetariano o vegano, dall'altra ci sono coloro che vorrebbero diminuire il consumo giornaliero di carne ma senza rinunciarvi.
Fra gli alimenti più ricchi di proteine vegetali, in tal senso, troviamo i legumi: se, ad esempio, 100 grammi di carne rossa corrispondono a circa 22 grammi di proteine, 100 grammi di fagioli borlotti corrispondono invece a poco più di 10 grammi di proteine. Ciò che differisce, insomma, è la quantità. Lenticchie, fagioli e ceci, infatti, possono tranquillamente essere consumati al posto della solita bistecca di maiale, mentre il latte di soia può essere tranquillamente utilizzato al posto di quello che compriamo comunemente.
Mandorle, noci e nocciole, per chiudere, vi permetteranno di innalzare ulteriormente il livello proteico nel sangue con un buon risultato anche sul cervello, dato che agiscono rafforzando la corteccia cerebrale.