Una bella cotoletta fritta nell’olio o un panzarotto imbottito, che sapore avrebbero senza una buona dose di olio per friggere? Spesso si fa distinzione tra olio per condire e quello per cucinare. Da oggi nulla avrà lo stesso sapore di prima. Continuano ad arrivare nuovi allarmi per la Salute. Dopo la pericolosità delle carni rosse e degli insaccati, ora tocca agli oli vegetali. La notizia, pubblicata sul Daily Telegraph, e confermata dagli esperti, invita alla prudenza.

Gli oli vegetali, una volta cucinati, rilascerebbero delle sostanze tossiche negli alimenti, che a lungo andare provocherebbero danni cerebrali e cancro.

Quali sono questi olii pericolosissimi?

Quelli a base di mais, girasole, palma e soia, ricchi di aldeidi e fautori dell’Alzheimer. Meglio preferire strutto, burro, noce di cocco e l’insostituibile olio di oliva per cucinare senza danni per la salute. Un piatto di patatine fritte nell’olio di girasole o di mais contiene 200 volte più aldeidi rispetto al limite indicato dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità). Un vero pericolo per arterie, circolazione sanguigna e dunque per la salute delle cellule cerebrali.

Cucinare senza olio?

Non è possibile e non è questo il suggerimento degli esperti. Basta saper tagliare dalla dieta giornaliera i cibi ad alto contenuto di grassi, utilizzare solo una piccola noce di burro o un cucchiaio di olio di oliva per evitare di incorrere in rischi gravi per il proprio Benessere.

Che cosa succede quando si consumano troppi oli vegetali? Come ha spiegato il professore di neuroscienze, John Stein, dell’università di Oxford: “Gli acidi grassi Omega 6, presente in grande quantità negli oli vegetali, spingono fuori gli Omega 3, benefici per il cervello; per cui l’assunzione eccessiva e giornaliera di tali sostanze provoca danni cerebrali, come ad esempio la dislessia”.

Continua ad essere fonte di sicurezza il consumo di olio d’oliva, ricco di polifenoli in grado di ritardare l’invecchiamento delle cellule, migliorando la salute della memoria e abbassando i livelli di colesterolo cattivo.