L’uso di cocainadistrugge le cellule neuronali del cervello. Sotto l'effetto di questa droga i suoi stessi neuroni si autodistruggerebbero in una sorta di cannibalismo. Questa scoperta è stata fatta dallo studio dei ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine ei risultati dello studio sono stati resi pubblici su Proceedings of the National Academy of Sciences.Lo studio riuscirebbe a dimostrare praticamente come avviene il meccanismo di "autofagia" dei neuroni, attraverso una serie di esperimenti in laboratorio condotti su cavie.

L'autodistruzione delle cellule attraverso l’assunzione della cocaina

Il processo di autodistruzione avviene come una sorta di suicidio delle cellule, che automaticamente elimina le parti della cellula presenti nel cervello.Attraverso l'assunzione di cocaina, secondo i ricercatori della Johns Hopkins, questa pseudo pulizia accelererebbe la fase di svuotamento delle parti non utili della cellula, eliminandola incautamente del tutto. L'effetto della cocaina fa sì che automaticamente l’iter di pulizia cerebrale getti via elementi importanti per la vitalità del cervello come i mitocondri, atti a fornire energia utile alle cellule.

Assunzione di cocaina in gravidanza: danni al cervello dei bambini

Lo studio oltre a dimostrare come la cocaina sia pericolosa per i neuroni di chi la consuma e arrivi addirittura a neutralizzarli, dimostra purtroppo anche i danni causati da assunzione della sostanza da madri durante la gravidanza.

La cocaina è in grado di attraversare il sacco placentare ed entrare nell’apparato circolatorio del futuro nascituro. Traccia della cocaina è possibile trovarla nell’urina e nei capelli del neonato che ha subito l’esposizione durante i nove mesi di gestazione. Sia il feto che il neonato smaltiscono la sostanza tossica molto più lentamente rispetto alle persone adulte, rimanendo nell’organismo per un tempo maggiore e con danni ancora più importanti.

Testato un farmaco che si è dimostrato capace di proteggere le cellule nervose

È stato testato un nuovo farmaco che si è rivelato in grado di proteggere le cellule nervose dei topi utilizzati per la sperimentazione. La molecola individuata sarebbe la stessa utilizzata sull'uomo per il trattamento del Parkinson. Gli scienziati suppongono che si possa trattare di un importante punto di partenza, su cui ampliare le ricerche, per poter giungere a un farmaco idoneo per prevenire i danni della cocaina nei soggetti dipendenti.