Si tratta di un progetto che vede coinvolti importanti multinazionali farmaceutiche, aziende biotech ed eccellenti centri di ricerca ispirati dall’entusiasmo di un imprenditore americano. L’obiettivo è quello di studiare 60 farmaci antitumorali in combinazione tra loro e/o con anticorpi ancora in fase sperimentale. In tre anni saranno coinvolti oltre 20.000 pazienti in decine di piccoli studi clinici. Obiettivo: trovare rapidamente nuove ed efficienti soluzioni farmacologiche nella lotta contro il cancro.
Un cocktail contro il cancro
Coloro che conoscono il mondo farmaceutico sanno che prima che un nuovo farmaco arrivi al paziente necessita di anni di ricerch ed enormi investimenti.
Negli ultimi anni, infatti, gli oncologi stanno impiegando con successo più farmaci in combinazione tra loro con il vantaggio di poter ridurre i dosaggi, ridurre i fenomeni della resistenza e avere maggior probabilità di successo, ovvero cura della malattia.
L’idea di Patrick Soon-Shiong, imprenditore e oncologo miliardario americano, è quella di studiare in tre anni circa 60 farmaci già in commerciosu 20.000 pazienti, in decine di piccoli studi clinici. In questo modo, se una miscela funziona, questa può immediatamente essere utilizzata nella pratica clinica. Verranno selezionati pazienti con una ventina di tipi di tumori tra i più diffusi o aggressivi come quello al seno, al polmone, alla prostata e al pancreas.
La cosa sorprendente non è tanto l’iniziativa di questo imprenditore che ricorda tanto quella di Bill Gates, con la Bill & Melinda Gates Foundation, quanto la partecipazione al progetto di molte multinazionali farmaceutiche del calibro di Amgen, Celgene, a cui potrebbero aggiungersi Merck, Pfizer e GlaxoSmithKline, che metterebbero a disposizione i loro farmaci di punta per un progetto, diciamo, filantropico.
Il nuovo con il vecchio.
Ensituximab è un anticorpo monoclonale chimerico, cioè il risultato di un incrocio tra la forma murina e quella umana; questo anticorpo viene studiato nelle forme resistenti dei tumore al pancreas e al colon retto. Nei studi di Fase clinica 2, i risultati sono stati promettenti con una sopravvivenza complessiva del 30% ed una stabilizzazione del tumore nel 50% dei pazienti.
Il progetto Cancer MoonShot 2020 utilizzerà proprio questo anticorpo in combinazione con altri farmaci. E sarà gestito da un consorzio chiamato The National Immunotherapy Coalition (NIC).In italiano il nome di questo progetto vuol dire lancio lunare (MoonShot). Speriamo che, nonostante la distanza, i ricercatori centrino il bersaglio.