L’obiettivo di questo studio era quello di andare a valutare, in otto settimane (circa due mesi), gli effetti di un’attività aerobica o anaerobica in aggiunta ad una regolare attività fisica. Per lo studio sono statearruolate 48 ragazze, suddivise in due gruppi, impegnate in una delle due attività. La valutazione è stata fatta mediante misurazione dei dati antropometrici come variazione della Massa Grassa e della Massa Magra. Il risultato è stato che è preferibile integrare l’attività fisica di base con una regolare attività (aerobica) piuttosto che con un’attività intensiva (anaerobica).
Le ragazze del college come modelle per un’attività sportiva
Mazurek K., primo autore dello studio pubblicato questi giorni, in open access, su Biology of Sport, insieme ai suoi colleghi, ricercatori polacchi, ha arruolato 48 ragazze di un college, che facevano una normale attività fisica durante l’orario di educazione fisica, e le ha suddivise casualmente in due gruppi. Ad entrambi i gruppi è stata fatta fare un’attività integrativa di 63 min. a settimana per 8 settimane.Un gruppo di 24 ragazze ha fatto un’attività regolare di tipo aerobico mentre l'altrogruppo un’attività ciclica, di tipo anaerobico.
Le differenze significative emerse, dalle misurazioni antropomorfe e di ossigenazione tra inizio e dopo otto settimane, sono state una significativa riduzione della Massa Grassa ed un aumento della Massa Magra nel gruppo che aveva fatto attività aerobica mentre, nei due gruppi, non si è osservata una significativa variazione sul volume di ossigeno (capacità aero- e anaerobica).
Complessivamente, lo studio ha potuto dimostrare che, per queste ragazze collegiali, la regolare attività aerobica era sicuramente da preferire in termini di efficacia, nel migliorare la composizione corporea mentre l’esercizio fisico addizionale, indipendentemente se aerobico o anaerobico, non influenzava la perdita del peso corporeo.
Quando, come e perché fare un’attività aerobica e anaerobica
Una regolare attività fisica è la migliore alleata della Salute del nostro cuore. Mantenersi fisicamente attivi è infatti un ottimo modo per prevenire le malattie cardiache e tenere sotto controllo la pressione. Inoltre l’esercizio aiuta a combattere lo stress e il sovrappeso, nemici della salute cardiovascolare.
Ma quale attività è più utile? Un’attività aerobica o un’attività anaerobica. O entrambi?
Se il nostro problema è il colesterolo meglio optare per un’attività aerobica, ovvero un’attività a bassa intensità e lunga durata, come la camminata o corsa moderata (jogging), il ciclismo, il nuoto a bassa intensità, lo sci di fondo, la cyclette, il tapis roulant o la corsa. In questo modo si aumenta il colesterolo HDL, detto “buono” in quanto favorisce il “drenaggio” del colesterolo dai tessuti verso il fegato dove viene metabolizzato ed eliminato. Si riducono anche i trigliceridi. Due ore di attività aerobica alla settimana bruciano 900 kcal. L’OMS consiglia tuttavia di arrivare a 150 min. / settimana di attività praticata in più sessioni, ma ciascuna non inferiore a 10 min.
Se il nostro problema è la pressione sanguigna e il funzionamento dei vasi, allora si possono avere i maggiori vantaggi da un’attività anaerobica ovvero un’attività di potenza. In pratica in un breve lasso di tempo ci si sottopone ad un intenso sforzo, che deve essere limitato nel tempo altrimenti si sviluppa molto acido lattico, che si accumula nei muscoli e questo può compromettere il risultato dell’intero esercizio. Sono attività tipicamente anaerobiche il sollevamento pesi, la corsa veloce, l’atletica pesante, e tutti gli sport che impongono una prestazione al top in tempi rapidi. Nell’attività anaerobica, caratterizzata da contrazioni repentine dei muscoli, si ha un aumento della massa muscolare che, per ricavare energia di pronto impiego, utilizza (brucia) maggiormente gli zuccheri e non i grassi.