Buone notizie per quanto riguarda la sicurezza della frutta e degli ortaggi "made in Italy". Secondo i dati diffusi da Coldiretti, i livelli di contaminazione nei prodotti italiani sono molto bassi, sia nel settore ortofrutticolo che in altri compartimenti, come cereali, vino e olio, dove non si è verificato nessun superamento dei limiti.

L'agroalimentare italiano è tra i più sicuri

I prodotti agroalimentari italiani sono al vertice della classifica mondiale sulla sicurezza alimentare. Abbiamo il minor numero di prodotti ortofrutticoli con residui chimici non regolari (0,3%), ben cinque volte meno della media europea, che si attesta sull'1,5%, ed inferiore di quasi venti volte(19, per la precisione)rispetto ai prodotti provenienti dai paesi extracomunitari, dove le irregolarità riscontrate salgono al 5,7% dei casi.

I dati sono stati resi noti dalla Coldiretti.

Prodotti importati più rischiosi

Se l'agroalimentare italiano non suscita preoccupazioni, il discorso cambia quando si parla di prodotti provenienti da paesi extra UE. E alcuni dati suscitano preoccupazione. Èil caso delle melagrane provenienti dall'Egitto, nelle quali il superamento dei limiti è stato del 33%, un caso su tre di quelli analizzati. Poco meglio anche altri prodotti provenienti da quel paese, come le fragole, irregolari nell'11% dei casi, e le arance, dove le irregolarità scendono al 5%. Cocomeri e meloni importati dalla Repubblica Dominicana sono stati riscontrati fuori norma nel 14% dei casi, per l'impiego di Spinosad e Cypermethrin.

La blacklist di Coldiretti

Ad aprilela Coldiretti aveva divulgato una vera e propria "black list" dei prodotti da vietare, elaborando i datidel Rapporto EFSA del 2015. Coldiretti aveva evidenziato come sui broccoli provenienti dalla Cina fossero stati trovati residui chimici addirittura nel 92% dei casi. La black list proseguiva con il prezzemolo vietnamita (78%), il basilico indiano (60%) e altri prodotti importati da paesi extraeuropei, in particolare da nazioniafricane.