Il bacio, si sa, è l'espressione principale di passione e intimità. Simbolo del romanticismo per eccellenza, è stato perfino celebrato con un'apposita giornata mondiale. Un gesto, quello del baciare, celebrato altresì egregiamente nel mondo del cinema attraverso grandi attori e registi. Ma anche nel settore dell'industria dolciaria, con i famosi Baci Perugina che sono diventati perfino simbolo di una festività dedicata alle coppie: San Valentino.

Proprio la Perugina ha promosso una ricerca che ha coinvolto un vasto campione di 4mila soggetti di diversa età (18-65 anni) ed estrazione sociale.

Questo studio ha dimostrato che baciare, oltre ad essere espressione di intesa per una coppia, comporta anche molti benefici per la salute, che riportiamo di seguito.

I tanti benefici del bacio sulla nostra salute

Baciare consente ad esempio di bruciare molte calorie. Un bacio appassionato, infatti, permetterebbe al nostro organismo di bruciare tra le 8 e le 16 calorie. Scambiarsi la saliva, inoltre, aiuterebbe ad incrementare le nostre difese immunitarie, ed eviterebbe perfino le carie ai denti.

Quanto ai benefici cardiocircolatori, il bacio aumenterebbe il battito cardiaco, permettendo al sangue di circolare meglio e raggiungere tutti gli organi. Ma non finisce qui. Questo gesto affettuoso risolverebbe anche il problema dei mal di testa e perfino, per quanto riguarda le donne, i dolori mestruali.

Sarebbe in grado di aiutare anche la psiche, mediante un incremento di produzione di dopamina, serotonina e oxitocina, i cosiddetti ormoni della felicità. Infine, dare baci e riceverli, aumenterebbela propria autostima, rendendo le persone più sicure di sé e positive verso il futuro.

Baciare, un piacere che troppi italiani si negano

Sebbene gli italiani passino come popolo di romantici e passionali, in realtà l'indagine dimostra anche quanto bacino poco. Un italiano su cinque non sarebbe dedito a effusioni e baci per mancanza di tempo. Quattro su sei rinuncerebbero allo scambio di affettuosità per motivi lavorativi, mentre uno su quattro perché impegnato sui social. Forse, dopo aver letto i risultati della ricerca della Perugina, cambieranno idea.