Negli anni Ottanta, la multinazionale leader nel settore delle biotecnologie agrarie,Monsanto,scoprì ilglifosato: un inibitore enzimatico che divenne la base di tantissimi erbicidi e che tutt'oggi è estremamente diffuso in tutto il mondo. La Monsanto realizzò, utilizzando il glifosato, il famoso erbicida Roundup che venne messo in commercio insieme a mais geneticamente modificato, la cui peculiarità era quella di essere glifosato-resistente.

Nel novembre del 2012, una prestigiosa rivista,"Food and Chemical Toxicology",pubblicò uno studio sulla pericolosità dell'ingestione prolungata del mais OGM e dell'erbicida correlato prodotti dalla Monsanto,in seguito ad esperimenti suitopi da laboratorio.

L'esito della ricerca dimostrò che i roditori che bevevano acqua contaminata dal Roundup e che mangiavano mais OGM, sviluppavano tumori da due a cinque volte più frequenti rispetto a topi campione che non ingerivano alimenti contaminati. In seguito, la ricerca venne ritirata a causa delle critiche sulle metodologie utilizzate per testarla.

Tuttavia, il 22 agosto 2016, il ministero della salute italiano ha messo in vigore il decreto che vieta 68 prodotti a base di glifosato, limitandol'uso e il commercio di altri.

Così, diventa vietato usare l'erbicida "nelle aree frequentate dalla popolazione o dai gruppi vulnerabili [...] quali: parchi, giardini, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all'interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie; revoca dell’impiego in pre-raccolta al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura; divieto dell’uso non agricolo su suoli contenenti una percentuale di sabbia superiore all'80% ai fini della protezione delle acque sotterranee".

In più, oltre a regolamentare l'uso, il decreto cambia anche le modalità di vendita, revocando le nuove autorizzazioni per il commercio di tutti i fitosanitaricontenenti il glifosato, come il Roundup della Monsanto.

L'italia, dunque, ha avviato la sua riforma in tal senso, ma non tutta l'Europa ha provveduto a farlo: l'autorizzazione all'uso del glifosato è infatti scaduta nel 2012 ma, proseguendo di proroga in proroga, nel 2016 non si ha ancora una chiusura netta verso questo erbicida ritenuto canceroso. Nel 2017 è attesa la relazione conclusiva sugli effetti del glifosato sulla salute umana e sull'ambiente da parte dell'Echa (Agenzia europea per la chimica), che probabilmente metterà fine all'uso smodato e potenzialmente mortale di questo erbicida.