Gli esercizi di resistenza possono influenzare il profilo glicemico e lipidico e i marker di infiammazione? I ricercatori del Metabolism, Nutrition, and Exercise Laboratory, Londrina State University, Brazil, hanno confermato l’ipotesi. In uno studio clinico con donne obese e anziane, sottoposte ad un allenamento durato 2 mesi, sono statimisurati i parametri ematochimici (glicemia, colesterolo e proteine di infiammazione come PCR, TNFalfa, IL-6), i valori antropometrici e la composizione corporea (indice di massa corporea, BMI, massa grassa totale e grasso addominale).

I risultati sono stati sorprendentemente favorevoli: al termine del periodo di allenamento effettuato per 3 volte alla settimana,i livelli di glucosio e di colesterolo LDLsono stati ridotti in modo significativo, così come i parametri di infiammazione del tessuto vascolare (indicatori della possibile formazione di placche aterosclerotiche) e la percentuale di grasso totale e viscerale.

Gli esercizi fisici hanno migliorato la capacità aerobica, ossia il trasporto e l’uso dell’ossigeno del sistema cardiovascolare (incremento della vascolarizzazione e della gittata sistolica) e del sistema muscolo-scheletrico (arricchimento degli organelli di respirazione cellulare e degli enzimi ossidativi), così come la resistenza muscolare.

Il lavoro pubblicato sulla rivista Experimental Gerontology nel settembre 2016 ha evidenziato l’importanza di inserire l’attività fisica nella quotidianità, insieme ad una corretta ad alimentazione, con lo scopo di ottenere benefici sul metabolismo e prevenire la comparsa del diabete e delle malattie cardiovascolari.

Allenamento di resistenza

Quello anaerobico (sollevamento pesi o corsa in salita), è stato effettuato con un lavoro ad intensità elevata (95-100% del massimale) e di breve durata (di 30 secondi), intervallato da un periodo di recupero a ritmo inferiore. È aumentata, così, la tolleranza all’acido lattico, l’efficienza della pompa cardiaca e nello stesso tempo la potenza aerobica (quantità massima di energia prodotta dal metabolismo aerobico).

Quello aerobico (corsa leggera, a ritmo costante senza interruzioni per 40 minuti, ad una frequenza cardiaca pari al 65-90% della frequenza cardiaca massima), ha innalzato la resistenza aerobica e l’efficienza del sistema cardio-respiratorio.

Una glicemia troppo alta è pericolosa per la Salute del cuore, dei vasi sanguigni, degli occhi, dei reni e del sistema nervoso. Anche l’alimentazione può aiutare a tenerla sotto controllo. Ciò non significa seguire una dieta particolare. Le regole per controllare gli zuccheri nel sangue, infatti, sono simili a quelle che chiunque dovrebbe seguire per mantenersi in salute, e devono soddisfare gli stessi fabbisogni nutrizionali di una persona che non soffre di iperglicemia. Scopri di più grazie ai consigli del medici del Policlinico "A. Gemelli" nell'iniziativa Viaggio al Cuore del Problema, powered by Danacol.

Lo studio clinico

Sono state reclutate 38 donne obese, con percentuale di massa grassa attorno al 40% ed età media di 68 anni; suddivise in due gruppi, uno ha ricevuto un programma di allenamento, l’altro è stato lasciato inattivo (di controllo).

Lo schema di addestramento ha previsto 8 esercizi a corpo intero, ciascuno di 3 sets di 10-15 ripetizioni, 3 volte alla settimana, per 8 settimane.

Alla fine dell'allenamento, è stato dimostrato che l’attività di resistenza ha ottimizzatoil metabolismo energetico (utilizzo ematico del glucosio e del colesterolo da parte delle cellule) e ha indotto un dimagrimento generale e localizzato alla circonferenza addominale. È stato capace, perciò, di migliorare i livelli di glucosio, dei lipidi (aumento del colesterolo HDL e riduzione del colesterolo LDL) e dei fattori di infiammazione, mettendo in risalto il ruolo necessario dell’attività fisica nei soggetti anziani.