E’ una macchina da 150 milioni di euro che, sfruttando principi fisici, distrugge i tumori in modo efficace e con risultati giudicati eccellenti. Al mondo esistono solo 10 centri che praticano l’adroterapia, tre sono in Europa di cui uno a Pavia. Gli Stati Uniti hanno stanziato 200 milioni di dollari per costruire il più avanzato acceleratore di particelle al mondo. Il nostro INFN collaborerà alla realizzazione di questo importante progetto.

Cos’è l’adroterapia?

Si tratta di una tecnologia che spara, in modo mirato, ioni di carbonio direttamente sul tumore, preservando i tessuti sani.

A differenza della radioterapia, che sfrutta le onde elettromagnetiche (raggi X), dove i fotoni, prima di raggiungere il bersaglio, interagiscono con altri tessuti “sani” aggredendoli e perdendo energia, con l’adroterapia gli ioni di carbonio accelerati, giungono fino a livello del tumore senza perdere la loro energia. E questo, da una parte riduce gli effetti collaterali e, dall’altra, potenzia l’azione distruttrice sul tumore.

L’adroterapia utilizza “adroni” ovvero delle particelle subatomiche (es. protoni) e ioni pesanti (es. ioni carbonio). Si tratta di un principio fisico che trova le sue basi nelle ricerche condotte presso il CERN in Svizzera. L’adroterapia ha rivoluzionato il concetto di “radioterapia” dei tumori, soprattutto nelle forme resistenti alle comuni terapie farmacologiche e dove non si può intervenire chirurgicamente, come i tumori al pancreas o i sarcomi.

E’ una tecnica totalmente innovativa e sembrerebbe altamente competitiva in termini di efficienza. Molto meno in termini di costi infatti, mentre un acceleratore lineare di particelle (linac), quello usato per la radioterapia “tradizionale”, costa circa 5 milioni di dollari, una macchina per l’adroterapia costa 40 volte tanto.

Ed è per questo che attualmente ce ne sono solo dieci in tutto il mondo: 5 in Giappone, 2 in Cina e 3 in Europa. In Italia è al CNAO (Centro Nazionale Adroterapia Oncologica) di Pavia.

Nel centro di Pavia, sono stati già trattati mille pazienti con tumori del Sistema Nervoso Centrale, alla base cranica, nella regione oculare, nei seni paranasali, in zona pelvica, a livello delle ghiandole salivari, tanto per citarne alcuni.

Il 78% mediante una adroterapia protonica ed il 22% con gli ioni carbonio.

Accordo Italia – Stati Uniti

Pochi giorni fa, a Milano, è stato siglato l’accordo di collaborazione tra la Southwestern Medical Centre dell’Università del Texas e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che, attraverso il CNAO di Pavia supporterà i colleghi statunitensi nella realizzazione del centro di Adroterapia più avanzato al mondo.

Questo accordo è molto importante per il riconoscimento dato ai nostri ricercatori, all’avanguardia in termini di lotta ai tumori chemio- e radio-resistenti. Ma è altrettanto importante perché rappresenta una pietra miliare in questa nuova frontiera tecnologica, nella lotta ai tumori. Infatti, se gli Stati Uniti inizieranno ad investire in questo settore, probabilmente le tecnologie potranno progredire e i costi divenire più competitivi ampliando così la platea dei pazienti che potranno beneficiare di questa tecnica.

L’intesa vincente

La collaborazione italo-americana, nella lotta ai tumori più resistenti, potrebbe rappresentare una sinergia molto importante. Infatti, mentre le nostre conoscenze in termini di adroterapia sono all’avanguardia, gli americani sono all’avanguardia nell’immunoterapia. Entrambe sono tecniche utilizzabili quando “è troppo tardi”, cioè con i tumori in uno stadio avanzato, metastatizzati e non piò operabili.

Questi due tecniche, usate in modo ortogonale, cioè l’adroterapia per distruggere il tumore primario e le metastasi più importanti e l’immunoterapia per aiutare il sistema immunitario a riconoscere le cellule tumorali disperse nell’organismo e a distruggerle. Nuove opzioni terapeutiche per i pazienti oncologici di domani ma anche una speranza per i pazienti di oggi.