Undici paesi europei (Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, e Svezia) hanno accettato di condividere i dati raccolti sull'evoluzione dell'epidemia di influenza stagionale per capire meglio il suo sviluppo e, infine, controllarlo.

Un progetto globale di monitoraggio dell’influenza

Questo progetto europeo di monitoraggio è partecipativo. Che cos’ha di particolare? Per partecipare, è necessario registrarsi sul sito web dell'autorità di sorveglianza dell'influenza del proprio paese. Per quanto riguarda l’Italia il sito è Influweb.it, un progetto di ricerca che offre a tutti i cittadini la possibilità di partecipare alla sorveglianza dell'influenza in Italia: volontaria, anonima e indipendente da età, nazionalità e stato di salute.

Una volta registrati sul sito basterà semplicemente rispondere ad un questionario personale di natura medica e posizione geografica indicando settimanalmente i propri sintomi o la loro mancanza. Una volta analizzati, i dati raccolti aiuteranno ad identificare i fattori e i luoghi di partenza dell'epidemia con la speranza debellarla.

Un'iniziativa variamente seguita

Questa iniziativa, finanziata dall'Unione Europea, solleva tuttavia un interesse diverso nei diversi paesi, come riportato in un articolo pubblicato sul sito web RTS , la radio svizzera: "In Olanda sono oltre 10mila le persone che partecipano all'iniziativa, a fronte delle 4000 persone in Francia e 1000 solo in Spagna ".

La situazione italiana

In Italia, l’influenza ha colpito duramente.

I dati registrati sul sito Influnet dell’Iss (Istituto superiore di sanità) hanno stimato che, nella settimana che va dal 5 all’11 dicembre, sono stati 142mila i casi di influenza, i quali vanno a sommarsi alle circa 611mila persone costrette a letto dall’inizio della stagione. Nonostante il picco di quest’ultima settimana, Influnet sottolinea che ‘l’incidenza raggiunta sia sotto la soglia epidemica’.

Particolare attenzione, però, va posta nei bambini al di sotto dei 5 anni, fascia d’età maggiormente colpita (un’incidenza pari a circa 5,86 casi per mille assistiti) soprattutto in Piemonte, Marche, Lazio, Emilia-Romagna, Campania e Provincia autonoma di Trento.