La ricerca scientifica ha scoperto un nuovo metodo per neutralizzare il Cancro e, anche se fino a questo momento è stato testato solo sugli animali, i risultati sono interessanti, tanto che lo studio relativo alla tecnica è stato pubblicato dall'autorevole rivista scientifica Nature Biomedical Engineering. Questa nuova tecnica in pratica consiste nell'utilizzare le piastrine per condurre un anticorpo monoclonale fino alle cellule tumorali, inducendole al suicidio. In particolare il metodo è interessante per eliminare le cellule tumorali che rimangono presenti nell'organismo dopo un intervento chirurgico per rimuoverle.

Cellule che moltiplicandosi possono alimentare di nuovo la malattia.

Perché vengono utilizzate proprio le piastrine?

Successivamente all'esecuzione delle varie operazioni per asportare il tumore può accadere che alcune cellule malate, generalmente le più piccole, rimangono al "proprio posto" per poi, con il passare del tempo, far ricrescere la malattia. A questo sono dovuti i casi di recidiva a cui sono sottoposti coloro che si operano di tumore. Per scongiurare questo pericolo, secondo i ricercatori è utile chiamare in causa le piastrine, le quali sono le cellule più veloci ad intervenire dopo una qualsiasi ferita. Considerando questa preziosa caratteristica delle piastrine gli scienziati hanno ben pensato di "dotarle" con questo particolare anticorpo monoclonale che una volta entrato in contatto con le cellule tumorali le istiga al suicidio, eliminandole definitivamente.

Risultati positivi dopo le prove sugli animali

Come nella maggior parte delle nuove tecniche e delle cure, la nuova soluzione è stata effettuata su svariati animali, dando dei risultati sorprendentemente positivi, attirando l'attenzione della comunità scientifica. La speranza è quella che possa funzionare anche per gli esseri umani, riducendo notevolmente il rischio che il Cancro torni a ripresentarsi.

Buona parte delle recidive emergono entro 5 anni dalla diagnosi, questo sarebbe dovuto proprio dal moltiplicarsi delle cellule malate rimaste nell'organismo. Se questa tecnica dovesse funzionare potrebbe dare un grosso contributo alla cura della malattia, la cui incidenza è notevolmente aumentata negli ultimi decenni.

Secondo i dati relativi al 2015 dell' Associazione Italiana Registri tumori (AIRTUM) riportati sul sito dell' Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro (AIRC) nel nostro paese vengono diagnosticati circa mille nuovi casi di Cancro al giorno.

Le cure hanno fatto notevoli passi in avanti, attualmente il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 63 % per le donne e del 57% per gli uomini. Numeri che potrebbero aumentare qualora gli studi in oggetto si concretizzassero in una nuova tecnica di cura.