Da settimane la polemica tra vaccinisti e anti- si è intensificata. Ieri il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e gli assessori delle Regioni e Province Autonome, durante l'incontro concernente la verifica e l'avvio del nuovo Piano nazionale della prevenzione vaccinale 2017-19, hanno raggiunto un accordo circa la necessità di promulgare una legge che renda obbligatorie le vaccinazioni prima di permettere l'accesso alle scuole dell'infanzia e dell'obbligo. In questa direzione si erano già mosse le Regioni Emilia Romagna e Toscana e stavano già pensando a un provvedimento simile in Puglia e nel Lazio.

Prese di posizione decisamente nette dovute, più che altro, ai casi di meningite registrati nell'ultimo periodo e ai dati preoccupanti sul numero sempre inferiore di bambini vaccinati.

Stando a una notizia ANSA degli ultimi giorni del 2016 "Sono 31 i casi di meningite C registrati nel 2015 e 29 nel 2016, che hanno portato a 13 decessi, 7 nel 2016 e 6 durante l'anno precedente. A questi si aggiungono un decesso per meningite di ceppo B e la morte, nel novembre scorso, di un paziente colpito da meningite pneumococcica. L'incidenza maggiore del virus si è registrata nella fascia di età 20-29 anni, seguita dalla fascia 0-19. L'età media delle persone decedute è invece di 52 anni." Sono proprio questi dati che spaventano alcuni e continuano a far diffidare qualcun altro.

Non più rassicuranti sono i dati diffusi dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute il 10 ottobre scorso e riferiti al 2015 le coperture vaccinali nazionali a 24 mesi confermano un andamento in diminuzione in quasi tutte le Regioni e Province Autonome. Fanno eccezione le vaccinazioni contro pneumococco e meningococco che, nei due anni precedenti, avevano registrato bassi valori.

Una riduzione del numero di soggetti vaccinati rischia di far saltare la soglia di "immunità di popolazione", ovvero la soglia del 95% della popolazione che, se vaccinata, protegge indirettamente coloro che, per motivi di salute, non si sono potuti vaccinare. Il prezzo da pagare potrebbe essere la ricomparsa di malattie attualmente non più diffuse.