In occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che il tumore potrebbe essere molto meno letale se rilevato in tempo. Troppo spesso, infatti, la diagnosi arriva troppo tardi, quando la malattia è già in fase avanzata ed è più difficile da curare. Anche nei paesi in cui i sistemi e i servizi sanitari sono ottimali. "La diagnosi tardiva del tumore e l'incapacità di fornire un trattamento adeguato condanna molte persone a soffrire inutilmente e morire prematuramente" afferma l'OMS in una dichiarazione.

Per questo motivo, l’OMS, ha indicato le nuove linee guida per la diagnosi precoce del cancro in modo tale che tutti i paesi possano adottare misure efficaci che consentano una riduzione della mortalità provocata dal tumore.

Le tre fasi di una diagnosi precoce

  • In primo luogo è necessario "migliorare la consapevolezza del pubblico sui vari sintomi provocati dal cancro e incoraggiare le persone a farsi visitare quando essi si verificano". Rafforzare la conoscenza dei pazienti è fondamentale, in quanto sono i primi e migliori informatori sulla malattia.
  • L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda, in secondo luogo, di "investire nella formazione del personale medico in modo che possano fare una corretta diagnosi in tempo." La qualità del sistema sanitario e le squadre di assistenza sanitaria sono anche un fattore critico di successo nella lotta contro il cancro.
  • Infine, l'OMS raccomanda di "garantire che le persone affette da tumore possano avere accesso alle cure sanitarie, tra cui il sollievo dal dolore, senza che debbano sostenere spese proibitive". Strategie a basso costo per migliorare la diagnosi precoce possono essere facilmente integrate in tutti i sistemi sanitari. A sua volta, una diagnosi precoce può aiutare a rilevare il cancro nella sua prima fase, consentendo un trattamento che è in genere più efficace, meno complesso e meno costoso.

La situazione italiana

Il 40% di tutte le persone che ogni anno si ammalano di cancro in Italia, secondo l’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) potrebbero evitarlo seguendo uno stile di vita sano.

In sintesi la prevenzione è fondamentale nella lotta contro i tumori. Quindi, oltre allo stile di vita, anche gli screening a cui, purtroppo, vi è scarsa adesione da parte degli italiani. Nel 2015 solo il 55% delle 13 milioni di donne invitate a partecipare ai test (mammografia per la diagnosi precoce del tumore al seno; pap-test per il carcinoma del collo dell’utero) ha aderito alla campagna.