Brian Hanley è un microbiologo di 60 anni. L'uomo ha sperimentato su se stesso del dna 'alieno' nel sangue per vivere più a lungo. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
L'esperimento del dottor Hanley
Il suo esperimento potrebbe essere definito anche come un caso di serendipità in quanto la sua ricerca, inizialmente, aveva un altro obiettivo. Il microbiologo californiano, da anni, lavora allo studio di una cura contro l'Hiv. Proprio nell'ambito di questa ricerca si è imbattuto in un interessante risultato: l'ormone Ghrh. Questo ormone risulta essere fondamentale in quanto stimola la produzione dell'ormone della crescita (GH) ed ha la particolarità di usare gli stessi recettori utilizzati dal virus dell'Hiv per infettarle.
Il ricercatore ha quindi pensato di mettere a punto una terapia contro l'Hiv che utilizzi proprio questo ormone, in quanto altri studi ne avevano evidenziato gli effetti benefici anche sul sistema immunitario.
Tuttavia le cause farmaceutiche non hanno finanziato questo suo progetto, per cui il microbiologo ha deciso di indirizzare lo studio alla ricerca di una terapia contro l'invecchiamento. Il suo obiettivo è di portare i livelli di Ghrh a quelli di quando si hanno 30 anni. A questo scopo il dottore ha sviluppato un plasmide contenente un gene per l'ormone Ghrh, quindi se lo è fatto iniettare nella coscia tramite una tecnica nota come elettroporazione che consiste in una forte scossa elettrica.
Due sono le iniezioni a cui si è sottoposto: la prima nel luglio del 2015 e la seconda nel 2016. Hanley sottolinea che gli effetti sono temporanei per cui ha dovuto ripetere le iniezioni. In ogni caso non è andato a modificare il Dna, ma solo le sue cellule.
Ormone Gh ed eterna giovinezza
Dopo un mese dall'iniezione il medico, che ha rilasciato una intervista a Repubblica, ha detto di sentirsi euforico, ma questo potrebbe derivare dall'effetto placebo.
Ci sono però dei parametri misurabili oggettivamente che non possono essere influenzati dall'effetto placebo. Nel dettaglio questi sono i risultati finora ottenuti dal microbiologo: aumento dei globuli bianchi, 20% in meno di colesterolo cattivo e 20% in più di colesterolo buono, 10 battiti in meno al minuto. Inoltre il ricercatore ha notato una maggiore rapidità nel processo di guarigione delle ferite.
Bisognerà però valutare i risultati a lungo termine.
D'altronde gli effetti collaterali dell'ormone della crescita sono già noti alla scienza medica: acromegalia, gigantismo, aumento del rischio di eventi cardiovascolari e stress per tutti gli organi.