Invecchiare bene si può, soprattutto le donne
Abbiamo sentito molte volte parlare del potere di una sana alimentazione o dei corsi più svariati in palestra, eppure da quanto risulta da un recentissimo studio condotto a Firenze dalla Federazione associazione dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi) e dall`Istituto superiore di sanità, un'ora di ginnastica al giorno è sufficiente per invecchiare bene. Lo studio aveva come scopo di valutare se l'attività fisica svolta da giovani avesse delle incidenze reali e massicce sul nostro futuro. Inoltre si voleva valutare la riduzione percentuale del rischio di malattie cardio-vascolari, metaboliche e neoplasiche in età avanzata.
Gli effetti sorprendenti
Il risultato più interessante della Ricerca riguarda l’osteoporosi, che interessa soprattutto le donne. Risulterebbe che l'aver usato la bicicletta tra i 20 e i 30 anni o aver camminato per più di un’ora al giorno ha infatti la capacità di ridurre del 50% le probabilità di sviluppare l’osteoporosi dopo la menopausa. I numeri della ricerca sono chiari: la possibilità di avere l’osteoporosi passa da un’incidenza del 24% nelle persone che da giovani sono state sedentarie ad appena il 13% in coloro che in passato hanno praticato attività fisica.
Ciò che si rivela ulteriormente interessante riguarda la particolare incidenza che l'attività fisica ha sul nostro corpo, risulta evidente infatti che essa non comporta unicamente una riduzione di possibilità di avere l'osteoporosi, ma camminate e pedalate giovanili risultano essere un fattore protettivo anche per l’ipertensione e per la cardiopatia ischemica.
In particolare, sembra che mezz’ora al giorno di bicicletta sia fondamentale per combattere l’insorgenza dell’ipertensione. “L`attività motoria sembra essere di grande importanza per ridurre l`incidenza di queste patologie in età anziana. "L’analisi dei dati statistici - ha spiegato Antonino Mazzone, presidente nazionale Fadoi - ha infatti evidenziato un trend di progressiva riduzione in rapporto alla durata e alla quantità di attività motoria svolta”.