Il morbillo è una malattia molto contagiosa, che si sta nuovamente diffondendo in Italia. Ma cos'è e, soprattutto, come si cura? Ecco cosa hanno detto i ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità.
Malattia infettiva?
Il morbillo, negli ultimi mesi, ha colpito duramente le regioni del centro Italia, scatenando una vera e propria epidemia, con contagi che colpiscono soprattutto i bambini.
La malattia prende origine dal virus Morbillivirus, appartenente alla famiglia dei Paramyxovirus e, secondo quanto affermato dall'ISS, va ad indebolire i nostri organi e i nostri tessuti, colpendo in particolare il nostro sistema immunitario.
Raffreddore, tosse e voce rauca sono i primi sintomi di incubazione seguiti, dopo circa 4 o 5 giorni, dalle eruzioni cutanee. La fase di incubazione è piuttosto variabile, abbracciando un arco di tempo che va dai 7 ai 18 giorni. La patologia si manifesta con una serie di macchie: sul vostro corpo o su quello dei vostri figli, noterete delle macchioline papulose che partono dal collo e si estendono lungo tutto il corpo.
Cosa fare se si scopre di essere stati contagiati? Bisogna cercare di riposare, seguire un'alimentazione leggera, ricca di zuccheri, e bere molta acqua.
Il morbillo si previene?
Un tempo non esisteva alcuna metodica di prevenzione, ma oggi "È possibile prevenire questo tipo di malattia attraverso la vaccinazione" ha dichiarato l'ISS, spiegando che la vaccinazione anti-morbillo si basa su una doppia somministrazione del farmaco.
La prima vaccinazione va eseguita fra i 13 e i 15 mesi, mentre la seconda tra i 5 e i 6 anni. Per quanto riguarda gli adulti, invece, le dosi vengono somministrate a distanza di 4 settimane l'una dall'altra.
Il morbillo è pericoloso? I medici affermano che la prevenzione sarebbe la strada migliore da seguire, poiché un eventuale contagio potrebbe avere delle conseguenze alquanto pericolose.
Polmoniti, broncopolmoniti, otiti, diarrea, laringiti e, ancora più grave, si rischia di contrarre l'encefalite o l'encefalomielite, un'infezione del cervello o del midollo spinale che, nel 10% dei casi, può anche portare alla morte o a gravi conseguenze a livello neurologico nel 20-40% dei casi.