Non è più un mistero, da alcuni anni anni è noto il fenomeno del "Microdosing" ovvero l'uso di microdosi di LSD o di funghi magici (allucinogeni) o del peyote (mescalina) con lo scopo di rendere la mente più lucida, creativa, in grado di trovare soluzioni geniali, in ambito lavorativo e non solo. Non più dunque il tipico scopo ricreativo allucinogeno, in grado di "trasportare" il consumatore in viaggi (trip) dentro se stessi ed in un mondo alterato, coloratissimo, psichedelico, alla scoperta di orizzonti inesplorati della mente e dello spirito, cui l'acido lisergico era principalmente destinato nel periodo d'oro artistico e musicale tra gli anni 60' e 70'.

Stimati manager, professionisti, a partire dalle "menti" in ambito tecnologico della Silicon Valley, ne fanno ormai un uso costante. Tra i più geniali promotori della storia in tal senso ricordiamo Steve Jobs e Bill Gates, che non fecero mistero dell'uso di tali sostanze per trovare nuove e geniali ispirazioni.

LSD, gli effetti delle microdosi

Numerose le esperienze raccolte dai media negli ultimi anni ed anche dei recenti studi scientifici a riguardo permettono di giungere alla conclusione che a dosaggi veramente molto bassi, dell'ordine di 10-20 microgrammi (circa 1/10 di una dose normale), non si giunge a stati allucinogeni, ma è riscontrabile un aumento della vigilanza, dell'energia e della creatività, la stimolazione di associazioni semantiche tra concetti ed un effetto positivo sugli stati depressivi .

Un'interessante raccolta di dati è gestita dal Dott James Fadiman, ricercatore che si occupa dello studio degli psichedelici fin dagli anni 60'. Il Dott. Fadiman chiede di riferire, attraverso il suo sito web, gli effetti riscontrati con l'uso delle microdosi di LSD o microdosi di funghi magici: una sorta di "diario" cui hanno aderito circa 900 persone finora.

Microdosing: Fadiman ne elenca i vantaggi

Lo stesso Fadiman indica le istruzioni, pur sottolineando che non si intenda incoraggiare l'uso di sostanze illegali, con dosaggi e tempi di somministrazione (solitamente una microdose ogni 4 giorni) di LSD o altri allucinogeni. La gran parte di queste persone riferisce, secondo quanto riportato da Fadiman in una recente intervista alla BBC, che "la vita sembra funzionare meglio".

Si sentono più efficienti, le loro abitudini di sonno migliorano, migliorano le abitudini alimentari, si sentono meglio in situazioni sociali. Tuttavia sarà necessario indagare sugli effetti a lungo termine di un simile impiego della vecchia droga degli hippie, i suoi eventuali effetti collaterali, i possibili danni cerebrali, il sempre possibile sovradosaggio, l'assuefazione come per altre sostanze stupefacenti. La grande attenzione e diffusione di tale fenomeno non potrà certo restare ignorata e nuovi studi clinici in tal senso potranno presto fornire ulteriori informazioni.