La medicina negli ultimi anni, grazie all'avanzamento della ricerca, ha compiuto notevoli passi in avanti nella cura di molte patologie. Soprattutto nel caso delle malattie che presentano una componente genetica alla loro base, la medicina moderna è sempre più in grado di diagnosticarle agli stadi iniziali.
In particolare uno rstudio condotta dai ricercatori dell'Università Campus Bio medico di Roma assieme ai ricercatori dell'Università di Oxford, ha realizzato uno speciale orologio da polso che è in grado di diagnosticare in appena 10 secondi se un individuo risulti o meno affetto dal morbo di parkinson. Questo dispositivo ha un'accuratezza nella diagnosi pari al 92% e permette di distinguere tra il Parkinson vero e proprio dal tremore essenziale.
Insomma il dispositivo rappresenta una novità molto interessante, basti solo tenere conto che con la metodica tradizionale l'errore diagnostico oscilla intorno al 40% dei casi di tremori essenziali e circa al 20% nei casi di Parkinson. Intanto il brevetto del sistema è stato già depositato. Così in particolare hanno spiegato i ricercatori: "Abbiamo chiesto ai massimi esperti mondiali di collaborare al nostro progetto e di fornirci i dati dei loro pazienti, per testare e validare il nostro algoritmo".
Intanto al Policlinico universitario di Palermo "Paolo Giaccone" un uomo di 67 anni che presentava tremore alla mano destra a causa del Parkinson, è stato sottoposto a un trattamento chirurgico differente rispetto a quello tradizionale.
In pratica l'operazione è stata realizzata mediante ultrasuoni focalizzati in pazienti che risultano affetti dal morbo di Parkinson tremorigeno. Questa metodica, a differenza dell'intervento chirurgico tradizionale, grazie all'impiego di strumenti tecnologici molto sofisticati, consente di preservare l'integrità della teca cranica del malato.
L'intervento, effettuato dall'equipe guidata dal professor Massimo Midiri, ha avuto la durata di circa due ore e mezzo ed è perfettamente riuscito. Il tremore alla mano destra del paziente è sparito.
Parkinson in Italia
Nel nostro Paese sono circa 300mila i pazienti affetti da questa patologia neurodegenerativa. Nella popolazione generale ne è affetto un ultraottantenne ogni 50.
L'Organizzazione mondiale della sanità prevede che il numero dei malati raddoppierà entro il 2030. Il Parkinson si caratterizza per la compromissione di alcune cellule nervose. A causa del danneggiamento delle cellule che rilasciano la dopamina i pazienti accusano crescenti difficoltà a controllare i movimenti del proprio corpo. Non esiste una cura risolutiva, i farmaci esistenti, ad esempio la levodopa, hanno effetto solo nel migliorare i sintomi motori.