Sarà capitato a chiunque, almeno una volta nella vita, di avere un'impellente urgenza improcrastinabile, qualcosa di imbarazzante ed improvviso a cui non poter porre in alcuno modo resistenza. L'appuntamento con il bagno diviene dunque un obbligo che tende a ripetersi più volte nell'arco di breve tempo accompagnato da dolori addominali e sudori freddi. Stiamo parlando proprio di dissenteria. L'atto, spesso non liberatorio, si inquadra tra le condizioni più disparate che vanno da una "semplice" intossicazione alimentare (sempre dietro l'angolo nel periodo estivo), alla "classica" sindrome del colon irritabile, complice ansia e stress, fino a vere e proprie patologie da malassorbimento intestinale come la celiachia.
Dissenteria: indagare sempre le cause
Anche taluni farmaci o alimenti a cui si è intolleranti possono scatenare attacchi di diarrea. Escludendo le tossinfezioni alimentari che provocano dissenteria acuta e che pertanto andranno trattate con antibiotici e farmaci adeguati, i motivi di una diarrea cronica e persistente andranno sempre indagati. La diarrea oltre ai disagi riportati può provocare nel lungo periodo disidratazione, carenze nutrizionali e numerose altre problematiche, in relazione anche alla reale causa scatenante (la dissenteria è solo un "sintomo", un disordine intestinale, inquadrabile all'interno di numerose patologie). Tuttavia è noto che taluni alimenti, anche in soggetti sani, possono favorire l'insorgenza di episodi di dissenteria.
Vediamo dunque quali sono le 6 sostanze che più comunemente provocano la dissenteria.
Zuccheri e sostituti dello zucchero
Gli alimenti ricchi di zuccheri possono causare la dissenteria. Gli zuccheri richiamano acqua verso l'intestino per effetto osmotico. Ciò può aumentare il volume delle feci che provoca un aumento della peristalsi intestinale.
Non parliamo solo del comune saccarosio (lo zucchero da cucina, formato da saccarosio + fruttosio). Evitiamo i frutti e le bevande particolarmente ricchi di fruttosio: succo il di mela, uva, bevande dolcificate con fruttosio. Il corpo può infatti digerire solo una certa quantità di fruttosio alla volta. I polialcoli come sorbitolo, mannitolo, xilitolo ed eritritolo, vengono comunemente utilizzati per dolcificare gli alimenti contrassegnati come "sugar free" o "senza zuccheri".
Queste sostanze non sono ben assorbite dall'organismo e possono causare diarrea soprattutto se consumate in grandi quantità. Occhio dunque a gomme da masticare, alimenti e bevande ipocaloriche, dolcificati artificialmente.
Caffeina
La caffeina è uno stimolante che accelera, tra le altre cose, la velocità del transito intestinale. In persone particolarmente sensibili, può anche scatenare crisi d'ansia, che non fanno altro che peggiorare la situazione e dunque anche a piccole dosi la caffeina può provocare un attacco di diarrea. Attenzione a te, caffé, cola e cioccolato.
Lattosio
Quella al lattosio è tra le intolleranze più diffuse e tra i suoi sintomi rientra sicuramente la diarrea. Tuttavia, se questo sembra non provocare grossi problemi, possono comunque essere consumate piccole quantità di prodotti latteo-caseari a basso contenuto di lattosio quali yogurt, kefir e formaggi a pasta dura.
FODMAP
FODMAP è un acronimo che sta per fermentabili Oligo-, Di- e Mono-saccaridi e Polioli. Si tratta di un protocollo alimentare messo a punto dalla Monash University in Australia che prevede l’esclusione di alimenti contenenti queste molecole e la loro sostituzione con alimenti “sicuri” per l’intestino. I FODMAP sono difficili da digerire e possono causare la diarrea. I FODMAP comprendono i già citati fruttosio, lattosio, i polialcoli. Alimenti particolarmente ricchi di FODMAP sono ad esempio: carciofi, cipolle, aglio, fagioli, asparagi, funghi. Da escludere anche glutine e gran parte dei latticini.Uno studio della University of Michigan (Stati Uniti) pubblicato su Gastroenterology ha dimostrato come una dieta low-FODMAP (dieta a basso contenuto di FODMAP) riesca a ridurre i sintomi della sindrome del colon irritabile.
E' consigliabile affidarsi ad uno specialista prima di eliminare autonomamente questi alimenti dalla dieta, cui seguirà una reintroduzione graduale.
Glutine
Il glutine è la proteina presente in frumento, farro, segale e orzo, che molte persone non possono digerire a causa di una grave malattia, la celiachia. Il sistema immunitario di chi presenta il morbo celiaco reagisce in maniera aggressiva al glutine, provocando danni all'intestino tenue con appiattimento dei villi intestinali e conseguente malassorbimento intestinale. La dissenteria per questi soggetti è uno dei sintomi più frequenti. Ma anche chi non è affetto da celiachia può presentare una forma di intolleranza al glutine, definita gluten sensitivity, con sintomi molto simili, tranne che per la mancanza dell'atrofia dei villi intestinali.
Per escludere la presenza del morbo celiaco o della gluten sensitivity sarà opportuno parlarne con il proprio medico curante per eseguire tutti i test del caso. Il morbo celiaco è un'intolleranza permanente, al momento privo di cura, ma controllabile attenendosi scrupolosamente ad una dieta priva di glutine.