È tempo di guardare al futuro in sanità e nei servizi alla persona. Anche in questi campi è necessario un cambiamento di punto di vista: per vedere ciò che abbiamo sotto gli occhi e non vediamo occorre spostare lo sguardo dove normalmente non portiamo la nostra attenzione.
Lo sanno bene all’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, un centro d'eccellenza, che in questi anni ha promosso eventi formativi per medici, infermieri, educatori e tutto il personale sanitario, all’insegna della contaminazione dei saperi. Corsi che hanno visto la partecipazione di professionisti provenienti da tutta la Regione Lombardia e da tutta Italia.
Tra i vari eventi formativi ha un ruolo di rilievo “Colori ed Emozioni: verso un nuovo modello di cura”, in agenda il prossimo 5 ottobre. Corso accreditato ECM (Educazione Continua in Medicina) per tutte le professioni sanitarie.
In aula Simone De Clementi, filosofo della scienza e formatore, già protagonista di altri incontri innovativi e di successo sui temi di medicina narrativa, di leadership e di uso del linguaggio.
Lo affianca Filippo Mazzini, educatore esperto nella riabilitazione delle demenze e formatore, e la dottoressa Magda Yepes Martines.
Attualmente l’esigenza più urgente per le strutture è quella di riallacciare il legame con una dimensione realmente umana, attenta alla persona, proponendo un modello di assistenza che sia capace di tenere insieme efficacia delle emergenze e cura del quotidiano, precisione diagnostica e umanizzazione della cura concretamente, in corsia e al letto del paziente.
Si ravvisa il bisogno dunque di spazi per pensare, per “respirare” e immaginare nuovi scenari. Per questo motivo la giornata offrirà riflessioni, certo, ma anche modalità concrete da applicare nei vari contesti: sarà un laboratorio pratico più che un seminario teorico. L’obiettivo infatti è quello di sfidare lo scientismo, riconoscendo la pluralità dei linguaggi professionali e degli strumenti della pratica terapeutica. Tutto per sottolineare che il paziente, la persona assistita ed i suoi familiari, gli operatori sono corpi viventi, abitati da emozioni, sensazioni, credenze che danno senso a ciò che si vive, che vanno oltre la pura oggettualità.
In questa prospettiva i colori e le parole sono cose, le prime e irrinunciabili risorse per diffondere il Ben-essere sia di colui che soffre sia di colui che aiuta.
Sono porte per lavorare sulle emozioni, sulle capacità di guarigione del nostro corpo. Il colore è specchio del nostro stato d’animo e a sua volta può agire su esso: entrare in un reparto pediatrico con le pareti grigie e fredde è molto diverso che vedere disegni colorati, pareti di un colore acceso, caldo e luminoso.
Lo stesso avviene in una RSA, in un ospedale, in una comunità. Cambia l’energia che viene trasmessa, la luce riflessa e spesso cambia anche l’esito della cura. Per Simone De Clementi c’è qualcosa oltre la conoscenza ed il sapere degli operatori e dei manager della sanità e del sociale: è la grazia di accorgersi che la dimensione etica dei processi che stanno trasformando il mondo rimanda alla parola responsabilità, intesa nel suo senso letterale, come capacità di rispondere.
La responsabilità ci mette di fronte alla scelta, all’accettazione del rischio e dei nostri limiti. Ma anche alla necessità di cambiare modello, certamente ma, soprattutto il nostro atteggiamento interiore.