Dare scacco definitivo ai tumori rappresenta probabilmente la sfida più importante della medicina moderna. In questi ultimi decenni sono stati raggiunti risultati importanti in termini di diminuzione della mortalità, tuttavia vi è ancora molto da fare. Stando alle ultime statistiche, se è vero che è possibile guarire da questa patologia, va anche sottolineato che ci si ammala di più. In particolare, tra le patologie tumorali, quella al pancreas rimane la più ostica e difficile da curare. Il 16 novembre si è tenuta la giornata mondiale per la lotta al tumore al pancreas.

Anche nel nostro Paese sono state organizzate delle campagne di sensibilizzazione.

Tra le associazioni italiane, ricordiamo "Nastro Viola", "Oltre la Ricerca", "My Everest" e la "Fondazione Nadia Valsecchi" che hanno promosso una serie di eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica su questa malattia. Stand informativi sono stati allestiti nelle principali città italiane: a Milano in Piazza Gae Aulenti, a Verona (Bra), a Roma a Piazza di Spagna e a Napoli a Piazza Dante, mentre a Torino la Mole Antonelliana è stata illuminata di viola.

Tra gli eventi più significativi organizzati in occasione della 4^ giornata mondiale di lotta al tumore al pancreas segnaliamo, in particolare, la tavola rotonda che si è tenuta presso l'ospedale Sant'Orsola, organizzata da "tumorepancreas.com".

Si è trattato di un incontro informale, che ha visto la partecipazione di associazioni, medici familiari e pazienti per fare il punto sulle cure e sullo stato della ricerca. Sempre in tema di campagne di sensibilizzazione, varie città italiane e del mondo sono state illuminate di viola, il colore della speranza per chi è affetto da questa patologia tumorale.

Si tratta, infatti, di una neoplasia che viene diagnosticata quando si è già diffusa all'interno dell'organismo, dando luogo a metastasi.

Tumore al pancreas: l'importanza della prevenzione con la diagnosi precoce

Tuttavia, nel caso di questo tumore - ancor più che per altre patologie tumorali - la diagnosi precoce può davvero salvare la vita.

In particolare, per quanto riguarda questo aspetto, Giampaolo Tortora, direttore dell'unità di oncologia medica dell'azienda ospedaliero-universitaria di Verona, ha dichiarato che non vi sono ancora dei metodi per la diagnosi precoce di questa neopalsia che risulta molto aggressiva, aggiungendo: "Solo il 7% dei casi è individuato in stadio iniziale, oltre la metà quando la malattia è già in fase metastatica".

D'altronde, esistono dei fattori di rischio che possono aiutarci a prevenire questo terribile male. Uno dei primi da considerare è il fumo di sigaretta: al tabagismo è riconducibile il 30% delle diagnosi di tumore al pancreas negli uomini e il 10% nelle donne. Un altro importante fattore da prendere in considerazione è l'obesità che aumenta del 12% il rischio di sviluppare questo tumore.

In tal caso, emergono delle significative differenze tra Nord e Sud che derivano da differenti abitudini alimentari: nelle regioni meridionali vi è una minore incidenza di questa patologia tumorale, probabilmente legata ad un maggior consumo di frutta e verdura che si fa nel Mezzogiorno, dove è maggiormente diffusa la dieta mediterranea rispetto all'Italia settentrionale. Infine bisogna prestare molta attenzione alla pancreatite, un'infiammazione permanente di quest'organo che deriva dal consumo cronico di alcool.

Pancreas: i sintomi a cui prestare attenzione

Per quanto la diagnosi non si riveli agevole, vi sono dei sintomi a cui bisogna prestare molta attenzione. In particolare ha rilevanza la comparsa improvvisa del diabete in un soggetto adulto, un dolore che persiste nella zona dello stomaco o che si localizza a livello della schiena nel punto di passaggio tra torace e addome, un notevole calo di peso non spiegabile, feci chiare di natura oleosa che tendono a galleggiare (steatorrea), oppure diarrea che persiste e che non si riesce a spiegare con altre cause.

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