L'obbligo delle vaccinazioni per potere iscrivere i figli a Scuola e le misure sul ripristino delle attività scolastiche, secondo il parere dei giudici della Corte Costituzionali, riguardano un tipo di scelta che spetta esclusivamente al legislatore nazionale. Sono stati infatti respinti i ricorsi presentati dalla Regione Veneto e dichiarate infondate le questioni in essi contenuti, dichiarando legittimo il decreto in materia di vaccinazioni obbligatorie approvato la scorsa estate.

Vaccini obbligatori: il parere dei giudici

Il ricorso della Regione Veneto in materia di vaccinazioni è stato respinto, confermato quindi l’obbligo di vaccinare i bambini in età scolare per poter permettere loro di frequentare serenamente i corsi di studio.

La scelta dei giudici servirebbe, in particolar modo, a mettere al riparo e tutelare la salute di tutta la collettività scolastica, oltre quella dei singoli bambini, volta a limitare il più possibile eventuali epidemie e contagi di malattie. La Consulta avrebbe poi sottolineato che le misure in ambito di prevenzione non spettano alle singole Regioni ma al legislatore con misure rivolte all’intero Paese. Stiamo parlando, in pratica, della normativa contenuta nel decreto diventato successivamente legge lo scorso luglio e approvato dalla Camera che rendeva obbligatorie in tutto 10 vaccinazioni.

Ecco perché i vaccini sono legittimi per la Corte Costituzionale

L’obbligo delle vaccinazioni nel contesto scolastico, secondo i giudici, spetta logicamente al legislatore a livello nazionale, considerando anche che i vaccini dichiarati obbligatori si riferiscono già a quelli consigliati dai piani di vaccinazione nazionali che sono rivolti a limitare la diffusione di possibili malattie.

La mancata vaccinazione, sottolineano i giudici tra l’altro, non comporta l’esclusione dei bambini dalla scuola dell’obbligo ma solo da quella dagli asili nido e della prima infanzia. I Vaccini obbligatori, secondo le regole stabilite dal decreto legislativo, sono dieci e interessano la fascia di età da zero a sedici anni. Mentre per i bambini fino ai sei anni sarà obbligatoria la loro vaccinazione per poter frequentare scuola materna e il nido, per la seconda fascia compresa tra i sei e sedici anni di età, scatterà invece una multa fino a 500 euro per i genitori che non hanno sottoposto alle vaccinazioni i propri figli.