Nelle ultime ore è stato comunicata la pericolosità di un particolare farmaco Antinfiammatorio, il cui utilizzo è parecchio diffuso. Sono molte le persone che ricorrono ai medicinali di questa tipologia, anche senza fare riferimento al parere competente del medico curante che ne può consigliare il dosaggio ed individuare eventuali contrasti con altre patologie o medicine. Questa volta, però, è stata proprio la casa farmaceutica a richiederne l'immediato ritiro per via di problemi legati alla qualità, sorti molto probabilmente in fase di produzione.
Ibifen: il farmaco antinfiammatorio ritirato
La Società Polifarma distribuisce da anni, per conto dell'AIC IBI (Istituto Biochimico Italiano) l'ibifen, il farmaco utilizzato su larga scala nel territorio italiano per via degli spiccati effetti antinfiammatori. Nel mercato farmaceutico sono presenti più tipologie dello stesso principio attivo, che può essere dunque assunto via orale, nel caso in cui si tratti di dolori alla testa, ai denti, mestruali o di altra natura; in gel, agendo così direttamente sulla zona interessata dall'infiammazione; ed in fine per via endovenosa, nel caso in cui il dolore sia particolarmente acuto. Nello specifico, la tipologia di Ibifen soggetta ad immediato ritiro è quella solubile, contenuta nella confezione da 30 bustine da 50 milligrammi l'una.
Il lotto di Ibifen ritirato
Una volta individuata la tipologia del farmaco tra quelle proposte dalla Società Polifarma, bisogna focalizzarsi nello specifico sulla confezione di Ibifen solubile da 30 bustine. Le anomalie riscontrate, infatti, non riguardano l'intera linea produttiva, bensì solo ed esclusivamente alcuni lotti.
Per capire se quello da noi detenuto non è idoneo al consumo, occorrerà prestare attenzione al numero del lotto presente al lato della scatola. Dovranno essere riportati i codici 012 e 013, con le rispettive date di scadenza Agosto 2020 e Agosto 2010. Nel caso in cui si abbia fatto consumo del farmaco ritirato, è consigliabile contattare immediatamente il medico curante e la casa farmaceutica produttrice, al fine di comprendere gli eventuali effetti sull'organismo.
Nel frattempo, il direttore dello Sportello dei Diritti Giovanni D’Agata ha dichiarato che tale ritiro viene fatto a scopo precauzionale perché è stato individuata un'anomalia rispetto allo standard qualitativo.