L'ibuprofene è un principio attivo largamente usato in diversi ambiti, grazie al suo ampio spettro di azione, e in particolar modo come antinfiammatorio, analgesico e antipiretico. Questo tipo di farmaco, inoltre, appartiene alla categoria più impiegata per il trattamento delle sintomatologie e malattie di tipo reumatico. Una recente ricerca in ambito internazionale, effettuata da un gruppo di ricercatori francesi dell'Inserm (Istituto nazionale per la Salute e la ricerca Medica) avrebbe però messo in allerta i suoi assidui consumatori, poiché sarebbe emerso dallo studio che la sua abituale assunzione potrebbe provocare possibili effetti negativi sulla fertilità maschile.

Gli effetti negativi dell’ Ibuprofene sull’uomo

Mal di denti, emicrania, dolori di tipo articolare, sono alcuni dei sintomi contro i quali l'ibuprofene è capace di intervenire rapidamente, attivando la sua ben nota funzione di antinfiammatorio e di analgesico. La molecola è presente in farmacia sotto diverse denominazioni farmaceutiche. Il suo utilizzo è largamente in crescita in tutta la popolazione e in particolar modo fra gli atleti, per la sua spiccata azione contro dolori osteoarticolari e muscolari. Il gruppo di ricercatori francesi di Rennes ha fatto emergere, attraverso lo studio approfondito sulla molecola, i potenziali rischi di questo farmaco. Gli studiosi hanno infatti associato la sua sistematica somministrazione ad effetti negativi, come quelli inerenti la sua possibile interferenza sulle funzioni riproduttive legate anche all’infertilità maschile.

I risultati della ricerca sull’ibuprofene

La ricerca avrebbe dimostrato che attraverso l’uso protratto nei giorni di farmaci a base di ibuprofene si sarebbe registrata una riduzione della produzione di ormoni sessuali maschili, normalmente chiamata ‘ipogonadismo’. La comparsa di questo problema potrebbe comportare danni all’attività riproduttiva dell’uomo, incidendo in modo significativo sulla sua salute non solo fisica, ma anche psicologica.

Lo studio ha analizzato un campione di 31 volontari con un età compresa tra i 18 e i 35 anni. Gli autori della ricerca hanno somministrato quotidianamente circa 1.200 milligrammi di ibuprofene per un periodo complessivo di 6 settimane. Alla fine del periodo di somministrazione l'equilibrio ormonale dei volontari subito delle variazioni.

L'ibuprofene aveva, in pratica, agito sulla normale funzionalità dei testicoli, riducendone la normale produzione di testosterone. L'uso eccessivo di ibuprofene, a causa dell'ipogonadismo che ne può derivare, è quindi risultato la possibile causa di problemi di infertilità, ma anche di disfunzione erettile, di depressione, di malattie cardiovascolari e di diabete.