E' stato finalmente approvato da parte della Commissione Europea l'utilizzo del farmaco Ocrelizumab, prodotto dalla casa farmaceutica Roche, che verrà utilizzato principalmente, se non esclusivamente, per la cura della forma recidivante e primariamente progressiva della sclerosi multipla. Queste sono due delle forme di sclerosi più diffuse sul territorio dell'Unione Europea. Infatti, si calcola che, attualmente, in Europa soffrano di Sclerosi Multipla circa 700 mila persone. E, di queste, quasi 100 mila abbiano sviluppato la forma primariamente progressiva.
Le prospettive per i malati di Sclerosi
La notizia dell'approvazione del nuovo farmaco viene definita straordinaria da Gianluigi Mancardi, professore ordinario di Neurologia e Presidente della Società Italiana di Neurologia. Per Mancardi, infatti, l'utilizzo dell'Ocrelizumab nel trattamento della Sclerosi Multipla potrebbe rappresentare una vera e propria svolta. Questo perché si ha, finalmente, a disposizione un farmaco specifico in grado di rallentare la progressione della malattia. Di conseguenza, specialmente coloro che erano affetti dalla forma primariamente progressiva, erano soggetti a particolari limitazioni. Inoltre, specialmente nel caso della forma recidivante i farmaci precedenti presentavano delle criticità in termini di sicurezza del trattamento.
Una migliore qualità di vita
Il nuovo farmaco della Roche potrà essere somministrato ogni 6 mesi, continua ancora Mancardi, e non avrà bisogno che vengano eseguiti continui monitoraggi della Salute del paziente. Di conseguenza, la qualità di vita di questi malati dovrebbe migliorare nettamente. Sandra Horning, della Roche, ha affermato che, date le enormi potenzialità dell'Ocrelizumab nel garantire una migliore qualità di vita, in particolare in quelle forme come la recidivante che conducono rapidamente a disabilità irreversibile, l'azienda farmaceutica si impegna a garantire libero accesso al farmaco il prima possibile.
L'iter di approvazione
L'Ocrelizumab è stato approvato dopo un lungo iter che lo ha visto coinvolto in due studi di fase III su un totale di quasi 2400 pazienti malati delle due forme sopraddette di Sclerosi Multipla. I risultati prodotti nel corso dei due studi hanno dimostrato la superiorità del nuovo farmaco rispetto, ad esempio, all'interferone beta - 1a.
Grazie al nuovo farmaco circa l'80% dei pazienti trattati ha manifestato assenza di recidive e, in un periodo di circa due anni di trattamento somministrato sotto stretto controllo, una progressione della malattia significativamente più lenta. Questo è, inoltre, coinciso con un aumento, definito significativo, del raggiungimento dello status NEDA da parte dei pazienti. Cioè i pazienti non mostravano più evidenze dell'attività della malattia, come, ad esempio, la presenza di nuove lesioni cerebrali e peggioramento della condizione di disabilità. Gli effetti collaterali del farmaco sono stati considerati moderati e relativi all'infusione e a infezioni delle vie respiratorie superiori. Fino ad oggi, in tutto il mondo erano già stati trattati con il nuovo farmaco circa 30 mila pazienti.